giovedì 28 marzo 2024
31.03.2012 - Beatrice Baratto

Il punto della crisi politica imperiese di oggi

Doveva essere il giorno della svolta, quello in cui il Sindaco di Imperia Paolo Strescino avrebbe dovuto presentare la nuova Giunta Comunale creata per fare chiarezza e dare man forte all'Amministrazione Comunale sulle vicende relative al porto di Imperia.

Ma, questa mattina, in conferenza stampa il primo cittadino non ha ritenuto corretto fare la presentazione data la vera e propria burrasca che è in atto. "Non mi dimetto" ha dichiarato Strescino. "E' un momento di grandissima difficoltà per la città e per questo rivolgo un appello al Consiglio Comunale che valuti attentamente le proposte dell'Amministrazione con il solo interesse di tutelare la città.Chiedo una forte presa di coscienza da parte dei consiglieri.

Non stiamo giocando: la questione del porto non è fine a se stessa; si rischia di fermare un'opera con un danno gravissimo per tutto l'indotto,per il Comune e per i numerosi posti di lavoro. Ho la responsabilità di tutelare gli interessi della città ma devo essere messo in condizioni di poterlo fare. Lascerò il posto solo se il Consiglio Comunale farà delle scelte contrarie al doveroso rispetto del proprio mandato.

Auspico, comunque, che da lunedì qualcuno dei consiglieri diventi più ragionevole nel pieno rispetto e tutela della città di Imperia e dei cittadini". Visibilmente provato da questo periodo che, verrà ricordato sicuramente come il più buio per la città e per la provincia, il Sindaco si è lasciato andare , prima di congedarsi ad una battuta prettamente politica dichiarando:"Questo non è il mio PDL. Io non mi riconosco più in questo partito a livello locale. Non ho mai cambiato casacca e non lo farò sicuramente ora; certo è che la mia delusione e l'amarezza sono tante e profonde".

A poche centinaia di metri dal Palazzo Comunale, nella sede del PDL,il coordinatore provinciale  Marco Scajola non ha usato mezzi termini per chiedere le dimissioni immediate dell'uomo che, neanche tanto tempo prima, era stato individuato dal partito essere idoneo alla guida della città. "Sono amareggiato- afferma Scajola- nel constatare che, il Sindaco da noi sostenuto, votato, eletto sia potuto arrivare a tanto ovvero a licenziare una giunta composta da persone corrette, serie e capaci.

Il Sindaco, membro del coordinamento provinciale del PDL ha deciso di non far più riferimento a questo partito non tenendo minimamente in considerazione quelle che son state le scelte e le preferenze dei cittadini. Governo tecnico? E' come se Berlusconi, invece di dimettersi avesse nominato ministri tecnici. Sarebbe stato un governo politico ed è quello che si prospetta nella nostra città.

Sono tredici anni che Strescino è in Comune quindi dovrebbe smettere con la costante cantilena di questi giorni e di dare ad altri la colpa. La città è allo sbando e lui se ne deve rendere conto; non si può più aspettare altro tempo, bisogna prendere decisioni e smettere di fare chiacchiere. Noi vogliamo venga inviato ad Imperia un commissario al di sopra delle parti, che non abbia legami politici e sia autorevole. La provincia di Imperia ha forti valori di democrazia ma quello a cui stiamo assistendo è un golpe alla democrazia.

Noi rivendichiamo politicamente la scelta, fatta a suo tempo, della rivalutazione del porto turistico. Chiunque si trovi ad Imperia non può fare a meno di notare la bellezza di questo porto che noi abbiamo fortemente voluto per il bene della città e del suo sviluppo economico. In queste precise condizioni mi sento di affermare, con assoluta tranquillità che questa esperienza amministrativa deve finire. Subito.Io non provo niente di personale nei confronti del Sindaco, non c'è ostilità ma solo una forte amarezza.

" A chi, dei colleghi presenti a chiesto a Scajola perchè non ci fosse la disponibilità del partito ad ascoltare le proposte del Sindaco ha così replicato:"non ricordo una proposta costruttiva da parte di Paolo, credo che lui sia fortemente in imbarazzo. Il commissariamento è l'unica strada da auspicare per il bene collettivo".

Rimane l'amarezza nel constatare che una volta scoppiato "l'affaire" porto quella che sembrava , perchè così veniva dipinta, un'unica grande famiglia si stia sgretolando come un gigante d'argilla costruito su friabili impalcature, e che, in un gioco sottile di accuse e di colpe rimpallate, vere o presunte che siano, rimane una città allo sbando, come un veliero in balia del vento senza un porto sicuro in cui attraccare.


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