Ventimiglia: le Calandre come luogo dell'anima...
Ci sono posti che ognuno porta dentro di sè per tutta la vita. Perchè gli ricordano un'mozione, un bacio, una canzone. Un qualcosa insomma che resta lì, fissato magari per un po' di tempo nascosto...Poi torni un giorno in quel posto e le emozioni riaffiorano. Le Calandre a Ventimiglia, per molti, sono tali. Un luogo dell'anima.
E' strano trovarsi a parlare di un luogo magico come le Calandre, dopo un anno che ci ha dato la definitiva conferma come, a queste latitudini ponentine, le nostre coste siano state, si spera non definitivamente, violentate e stuprate da una mano umana capace di erigere "mostri portuali" senza neanche curarsi di portare a termine simili "moloch" di pietra e acciaio.
E', infatti, incredibile come partendo da Ventimiglia, attraverso Ospedaletti si arrivi quindi ad Imperia...e sempre ci si imbatta in opere "in corso d'opera" ma in realtà ferme, bloccate, inerti. Cavi attorcigliati, gru silenti, marosi che corrodono nel disperato tentativo di fagocitare quanto la mano umana ha saputo "non" erigere.
Le Calandre...appunto. Unica spiaggia di sabbia presente a Ventimiglia. Ma di quella sabbia vera, anche qui non artefatta perchè portata da mano umana. E' una sabbia che ogni anno ritorna grazie al gioco delle correnti, in quantità maggiore o minore...il fascino delle Calandre è anche questo.
Due mesi fa, finalmente, è stato anche riaperto il passaggio che alla spiaggia conduce attraverso la Marina San Giuseppe in un ideale abbraccio tra due luoghi che sono tra i più affascinanti e "storici" di Ventimiglia.
La Marina, tradizionalmente il borgo dei pescatori; luogo di fatica. Le Calandre, luogo deputato, d'Estate (ma non solo), al divertimento. Avete, però, provato a bagnarvi i piedi nelle acque "calandrine" a fine Dicembre? Uno spettacolo.
Purtroppo, caso vuole che la costruzione del bacino portuale a Ventimiglia abbia e non poco deturpato lo spettacolo visivo che del luogo si godeva scendendo lungo lo sterrato del Forte dell'Annunziata. E' come se l'occhio cercasse l'orizzonte e venisse, in maniera "bunueliana", tagliato dai bracci protesi della struttura in costruzione...
Lo stesso dicasi per chi procede dal sentiero degli "Scoglietti".
Quest'anno alle Calandre è tornata un poco di sabbia...Nulla di paragonabile a dieci anni fa o addirittura vent'anni fa quando lo "spiaggione" permetteva di organizzare infinite partite di calcio con gli zaini forzatamente, anche per chi era renitente alle convocazioni, addossati contro il muraglione.
E' straordinario ritornarvi dopo sei anni e ritrovare le solite facce, i soliti amici, gli "aficionados" che nel frattempo, a differenza di te, hanno messo su famiglia e in spiaggia hanno portato i "calandristi" di seconda generazione...
"Abbiamo la fortuna che alcuni tratti di costa sono sopravissuti e soprattutto sono uno tra i più importanti richiami per i viaggiatori e per i turisti. Che cosa sarebbe la Liguria senza i suoi tratti di costa più belli?" E' una domanda che dobbiamo porci, perchè i porti si possono costruire altrove, ma se perdiamo le nostre coste, perdiamo la nostra terra, in ultimo la nostra identità."