Casa al Colosseo di Scajola: udienza rinviata a ottobre
Si conclude con un rinvio al 16 ottobre la prima udienza a Roma per il processo che vede imputati Claudio Scajola e l'imprenditore Diego Anemone per il famoso appartemento pagato "a sua insaputa" in via del Fagutale a Roma con vista sul Colosseo. Il rinvio è stato motivato da impegni improvvisi del giudice monocratico in un altro processo.
L'accusa per i due imputati è di concorso in finanziamento illecito a un parlamentare, secondo il P.M. Diego Anemone avrebbe versato 1milione e 100mila euro con il tramite del suo dipendente Angelo Zampolini, architetto, alle sorelle Papa, proprietarie dell'appartamento mediante assegni circolari, mentre Scajola avrebbe pagato i restanti 600mila euro all'atto di stipula della compravendita davanti al notaio il 6 luglio del 2004.
L'indagine dalla quale venne alla luce questa compravendita è quella sugli appalti per il G8 alla Maddalena, poi trasferito all'Aquila, scandalo che travolse il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e l'ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici Angelo Balducci
Sempre Anemone secondo l'accusa avrebbe ulteriormente foraggiato Claudio Scajola accollandosi i lavori di ristrutturazione della stessa casa per circa 100 mila euro e compiuti attraverso la manodopera di tre ditte a lui riconducibili.
Nella lista dei testimoni depositata dalla difesa dei due imputati figurano le due venditrici, le sorelle Papa e Lory del Santo, celebre inquilina dell'ultimo piano dello stesso stabile, balzato agli onori delle cronache prima del 2010 grazie al tira e molla con il Comune di Roma per il gazebo della soubrette.
Il processo potrebbe giocarsi sui termini di prescrizione del reato nel 2014.