Notte tranquilla per gli “indignados” in tenda a Imperia
Stamane presto, i giovani accampati in piazza De Amicis hanno smontato le tende e si sono rimessi in marcia verso Alassio. Clima disteso e di collaborazione per gli esercizi commerciali della zona
IMPERIA. Non c’è stato alcun problema questa notte per la ventina di giovani “indignados” accampati con le tende in piazza De Amicis. A differenza della situazione turbolenta venutasi a creare nella notte tra sabato e domenica a Sanremo, i giovani hanno trovato un’accoglienza pacifica a Oneglia, forse anche per la presenza, subito di fronte alla piazza, della Guardia di Finanzia che ha potuto monitorare la protesta, svoltasi in un clima estremamente disteso. Una dei tre ragazzi italiani del gruppo, composto da francesi, spagnoli, greci e perfino un argentino, ha spiegato che prima del loro arrivo, nel pomeriggio di ieri, alcuni ragazzi di Imperia avevano preso accordi con le autorità di riferimento per l’installazione del “camping” improvvisato nella piazzetta. “Intorno alle 18 di ieri abbiamo fatto una veloce assemblea - spiega ancora Franceca, la ragazza – la gente era presente, incuriosita magari, ma è stata una bella assemblea perché siamo riusciti a parlare anche dei problemi locali, abitudine che ci siamo prefissati di rispettare, vogliamo anche essere una sorta di punto di raccolta per queste proteste”.
Imperia è la quarta tappa di un percorso iniziato da pochissimo, prima città La Turbie, poi Ventimiglia, Sanremo, e dopo il capoluogo la prossima meta sarà Alassio, verso la quale i ragazzi si sono messi in moto da stamane. Francesca, che alle 8 del mattino preparava un peperone giallo per il pranzo mentre gli altri ragazzi smontavano le tende e si preparavo al viaggio, ha raccontato un po’ di curiosità sulle abitudini quotidiane del gruppo: “riusciamo a farci i pasti grazie al recupero degli invenduti: bar della zona e supermercati ci regalano ciò che a fine giornata non sono riusciti a vendere, oppure prodotti a scadenza vicina, anche il mercato ci ha aiutati, fornendoci frutta e verdura che poi noi selezioniamo. Ora ci manca solo una cucina per essere del tutto autonomi”. Il viaggio degli “indignados” si svolge a piedi, verso Roma, dove i ragazzi prevedono di arrivare per gennaio, e poi in primavera verso Atene: “abbiamo un’auto di appoggio – fa notare Francesca – e per il resto siamo soltanto a piedi”. La ragazza racconta di essere sarda e abitare a Bruxelles, proprio questo è stato il luogo di riunione della precedente grande protesta europea contro la situazione economica e finanziaria che il mondo sta attraversando: “tutta questa energia è poi passata a Nizza – aggiunge – ed è stato lì che ho deciso di unirmi anche io, c’era grande fermento, una grande voglia di mettersi in cammino”.
Contro i rigori del freddo invernale alle porte, Francesca si mostra serena, sottolineando come questo, in particolare, sia un periodo politicamente appropriato per la marcia, non rimandabile alla primavera. E l’accoglienza da parte degli esercenti della zona, del resto, è stata molto calorosa qui a Imperia. “Stamane quando sono arrivata alle 7 – racconta la signora del Caffè del Porto – li ho trovati tutti che dormivano, nelle tende. Sono stati molto gentili ed educati, qualcuno è venuto a prendere il caffè, altri hanno usato il bagno, ma non hanno sporcato. Hanno chiesto del cibo avanzato da riciclare, ma essendo chiusi ieri, non c’era molto, ho dato loro del pane secco e dei cioccolatini che hanno apprezzato molto. Mi hanno anche fatto compagnia se devo essere sincera, alle 7 qui non c’è mai molta gente”. Nessun problema neanche per l’altro bar, il Boncaffè, aperto già ieri pomeriggio all’arrivo dei ragazzi. “Qualche brioches venduta questa mattina - dice la proprietaria – e qualcuno ha usato il bagno, ma tutto molto tranquillo, nessuno ha dato fastidio”.