Ventimiglia: il processo sul "Parmigianino" assume contorni da fiction...gialla.
Una vicenda giudiziaria che si trascina dal 2003 (09.06.2003 per la precisione), quando venne arrestato in flagranza di reato il gruppo che cercava di "piazzare" la tela denominata "L'adorazione dei Magi" di Francesco Mazzola - detto il "Parmigianino".
Francesco Mazzola detto "Il Parmigianino" (1503 - 1540) fu uno dei maestri del manierismo italiano. Una delle sue tele, "L'adorazione dei Magi" appunto, venne trafugata la notte del 26.12.1994 dal Convento dei Padri Domenicani di Taggia dove era custodito. Il quadro venne quindi recuperato a Ventimiglia, presso una villa in costruzione, quasi dieci anni dopo, il 09.06.2003, grazie ad una coordinata e ficcante azione della Polizia di Stato (Squadra Mobile di Genova) che aveva debitamente "infiltrato" nel giro dei trafficanti d'opere d'arte propri agenti "sotto copertura".
Ma da allora sono passati quasi dieci anni, senza che, pur con arresti compiuti in "flagranza di reato", si sia riusciti a venire a capo di una sorta di "intrigo", che sta assumendo sempre di più i contorni di una "fiction gialla".
Stamane, a Ventimiglia, avanti al Tribunale Monocratico presieduto dalla dott.ssa Bonsignorio il procedimento penale in merito all'attività di ricettazione (in concorso) del dipinto in questione era fissato per discussione finale e quindi per sentenza. Chiamati a rispondere del reato erano: il francese Baldovini Angel Paul e Scarfone Rocco (ventimigliese che mise a disposizione il proprio appartamento per la consegna del quadro, luogo dove poi il gruppo è stato arrestato in flagranza di reato) - entrambi difesi dall'Avvocato Angelo Franza di Ventimiglia - Carpino Salvatore, Ventrici Girolamo e Spolveri Sandro a giudizio, invece, in quanto "mediatori" nella trattativa con l'agente di "copertura" nonchè Roberto Cima, detenuto a San Gimignano in Toscana per l'omicidio Corica (avvenuto a Ventimiglia nel 1989).
A rendere già "delicata" e carica di risvolti "noir" il fatto che in una delle scorse udienze sia stato appurato come lo Spolveri Sandro avesse ricoperto, nella vicenda, il ruolo della "spia", quello cioè che aveva provveduto a contattare la Polizia per avvisarla che poteva recuperare il quadro. Lo stesso si fece all'uopo "ambientalizzare" con le cimici facendole collocare fin dentro la propria autovettura per incastrare tutti gli altri. Una trama degna del miglior James Bond, insomma...
Poteva mancare quest'oggi l'ennesimo colpo di scena in una vicenda che sembra non avere fine? No di certo.
E' stato, infatti, appurato che l'imputato Ventrici Girolamo risulti a tutt'oggi anch'egli detenuto in carcere (Marassi - Genova) per altro reato. Necessità di rendere regolare la notifica e quindi impossibilità per quest'ultimo di potersi validamente difendere a mezzo del proprio Avvocato.
Ennesimo rinvio al 28.01.2013 per l'audizione del Dirigente della Squadra Mobile Sanfilippo (in oggi assegnato a Parma), per la traduzione di Cima e Ventrici dai carceri ove sono detenuti e quindi per discussione e, si spera, sentenza.
La vicenda, all'epoca, destò particolare clamore mediatico (anche extraventimigliese) poichè per l'identificazione ed autenticazione del dipinto, dopo il rinvenimento, venne coinvolto il noto critico Vittorio Sgarbi, tra i pochi esperti che, dopo il restauro, ha avuto occasione di visionare il quadro.
Nella foto, in esclusiva per "PonenteOggi" il dipinto "L'adorazione dei Magi", a restauro avvenuto.