martedì 14 maggio 2024
09.12.2011 - Alessandra Chiappori

Il jazz a Imperia, una provocazione riuscita

Pienone al teatro Cavour per “Un incontro in jazz”, il concerto di compleanno del contrabbassista Rosario Bonaccorso, accompagnato da Gino Paoli, Danilo Rea, Flavio Boltro, Roberto Gatto

Un incontro in jazz

Se l’intenzione era quella di provocare, Rosario Bonaccorso sembra aver centrato il bersaglio. Anche quest’anno, per la terza volta consecutiva dal 2009, il contrabbassista ha scelto il giorno del suo compleanno per invitare Imperia a un evento speciale, una serata tra jazz e musica d’autore. Bonaccorso, di origine siciliana e attualmente residente a Vienna, ha vissuto anni a Imperia, città alla quale è affettivamente molto legato, motivo in più per la scelta di proporre questa serata così “provocatoria”. Provocatoria perché, come ha spiegato lo stesso musicista, a Imperia non si fa molto jazz. È un genere che nasce come musica popolare e di massa, estremamente diffusa nei quartieri neri delle grandi città americane, ma che, contaminandosi poi con l’Europa, diventa esclusivo, quasi di élite, e distante dal pubblico. Quale occasione migliore, allora, che proporre un compleanno in musica, che quest’anno vanta anche l’inserimento nel cartellone ufficiale della stagione del teatro Cavour?

Il pubblico imperiese sembra aver apprezzato: un teatro pieno – platea e galleria – si è goduto uno spettacolo di due ore che ha visto susseguirsi celebri brani di Paoli come “Il cielo in una stanza”, “La gatta”, “Questa lunga storia d’amore”, rivisitati in chiave jazz, standard come la splendida “Smile” e ad altri brani composti dagli stessi musicisti, come la bellissima “Canzone di Laigueglia” (musica di Bonaccorso e testo di Paoli), il tutto con grande e visibile affiatamento tra il gruppo. Flavio Boltro alla tromba, Danilo Rea al pianoforte, Roberto Gatto alla batteria, nomi di fama internazionale e sulla scena jazz da anni, che hanno saputo anche scherzare e divertirsi in occasione del compleanno dell’amico e collega. Del tutto improvvisata la presa in giro a Gino Paoli e al suo lapsus sul “longplay” da poco inciso: “si chiama cd, ma io sono vecchio, ho 77 anni!” si è difeso Paoli, a cui è seguito un “tanti auguri” di Boltro alla tromba, su cui il quartetto si è cimentato con l’improvvisazione.

Paoli ha poi ricordato il disastro di Genova, la sua città che cercherà di aiutare con il concerto benefico del 20 dicembre prossimo, ma l’ha fatto a modo suo, da ligure, stando un po’ in disparte: “di solito rimandiamo quello che si deve fare a qualcun altro, l’importante invece è che ognuno di noi faccia qualcosa, nel proprio piccolo, quello che può. Ma stando zitti, perché non è una cosa straordinaria, è nostro dovere aiutare gli altri, è una cosa che ci deve venire da dentro”. Provocatoria come il jazz è stata poi la riflessione sulla cultura, fiore all’occhiello di un’Italia che invece di sostenerla la ostacola, una “cultura massacrata” secondo Paoli, che, gravando solo sulle spalle del pubblico, riempie i teatri e i concerti. Una cultura che, nonostante le difficoltà, esce vincitrice, come ha saputo dimostrare il successo di questa serata. Provocazione riuscita dunque per Bonaccorso, in attesa del prossimo compleanno imperiese e ancor prima, nel mese di giugno, del Percfest di Laigueglia, il festival da lui organizzato, che come ogni anno vedrà esibirsi a pochi chilometri da Imperia alcuni tra i più grandi musicisti jazz e percussionisti di fama mondiale.

 

Un incontro in jazz


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