venerdì 29 marzo 2024
04.06.2012 - Alessandra Chiappori

Imperia ricorda il suo Franco Carli

Un commosso e brillante spettacolo “Ai miei amici di qui”, andato in scena ieri sera al teatro Cavour di Imperia in omaggio a Franco Carli

alcune immagini dello spettacolo "Ai miei amici di qui"

È passato un anno esatto dalla morte improvvisa e inaspettata di Franco Carli, attore, sceneggiatore e regista imperiese di fama nazionale, e in questa occasione il figlio, Antonio, ha voluto celebrare e ricordare il padre sul palcoscenico, con uno spettacolo “Ai miei amici di qui” che ha visto coinvolti i suoi amici e colleghi di vita e di scena. Una serata di oltre tre ore, con la presenza costante, sul palco del Cavour, di una sedia che indossava la camicia il gilet e il cappello di Carli, una sedia al centro dell’attenzione per tutta la durata dello spettacolo. Tanti i volti noti che hanno voluto omaggiare l’attore, dai colleghi e amici del Dams di Imperia, i professori Roberto Trovato, Cesare Pitto ed Eugenio Buonaccorsi, e poi ancora i registi e sceneggiatori genovesi con cui ha sempre collaborato: Marco Sciaccaluga, Carlo Repetti, Arnaldo Bagnasco, Giorgio Gallione, e ancora compagni del viaggio teatrale e tanta musica, da Max Manfredi al coro di Ceriana.

Un uomo che amava profondamente Imperia, Franco Carli, e con la città aveva intessuto uno straordinario rapporto, tanto che l’assenza di qualsiasi istituzione in sala ha lasciato perplessi e non ha frenato Antonio Carli dal ringraziare il Comune di Imperia “o quel che ne resta, e le istituzioni che brillano per la loro assenza”, fatto salvo l’assessorato alla cultura della Provincia.

Spunto per molti monologhi della serata è stata la pubblicazione “Amanuense”, libro che ricuce insieme, ad opera di Antonio Carli, diversi scritti del padre, attraverso i quali si è cercato di ricostruire brevemente il pensiero di Franco, il suo amore per la Liguria, le energie impiegate per sostenere una città che, forse, non gli ha reso il giusto rispetto. Da qui il ricordo della battaglia iniziata da Carli contro il porto nuovo e la cementificazione costiera, con uno spezzone tratto da un suo spettacolo che ora, più che mai, invita alla riflessione sullo status della città di Imperia. Anche il professor Trovato ha sottolineato lo stretto rapporto di Carli con Imperia: “aveva una fiducia straordinaria in questa città, da cui è stato per molto tempo lontano, per motivi di lavoro, ma alla quale ritornava sempre”.

Dell’impegno di Carli in favore di Imperia è stata ricordata la proficua collaborazione con i ragazzi del Dams, energie giovani di cui l’attore amava circondarsi. Una realtà, quella del polo universitario, che secondo Carli avrebbe aperto e aprirà nuove effervescenze in una città che ne era priva. Sono stati ricordati i due spettacoli dedicati a Calvino, “Il visconte dimezzato” e “Le città invisibili”, opera dalla quale le aule del dams di Imperia hanno tratto il loro nome, che è lo stesso di alcune delle città calviniane. Fino poi a “Nel bosco immaginario”, scritto insieme agli studenti e portato in scena nel 2011, l’ultima fatica di Carli. “Ha sempre avuto una grande cordialità nei confronti dei ragazzi – ha ricordato ancora Trovato – era un galantuomo, semplice ma rigoroso e appassionato”.

E per Carli, il cui esordio teatrale risale al 1961 insieme a Carmelo Bene, la passione e la gioia di mettersi in discussione sono sempre stati elementi imprescindibili: “la sua passione più grande era la vita, non smetteva mai di sognare” ha specificato Sciaccaluga in un filmato. La grande capacità di comunicare e stare con la gente che Franco dimostrava, e che lo rendeva il personaggio che era, è stata ricordata con commozione anche da Giuseppe Conte, che ha scritto la prefazione ad “Amanuense”, e poi ancora l’importanza sociale e politica di un attore che, come ha fatto notare Repetti, ha calcato le scene del teatro Stabile di Genova dal 1960 al 1992.

Divertenti i ricordi più gioiosi, che hanno diradato la malinconia e la commozione, fortissime sul palco e tra il pubblico. In tanti hanno raccontato episodi esilaranti con protagonista un pigro ma sempre brillante Franco Carli, alle prese con il noto maggiolone giallo che lo vedeva alla guida per le strade di Imperia e non solo, con sempre nuove idee e nuovi progetti da allestire, con la fiducia che Imperia, presto o tardi, si sarebbe svegliata e avrebbe aperto le sue strade a qualcosa di nuovo e importante. Ed è con questa immagine allegra e spensierata, con il ricordo di un grande intellettuale dalla vita semplice, che tutta la città dovrebbe ricordare Franco Carli, la sua città, un’Imperia come la voleva Franco: viva, non sonnacchiosa.

 

alcune immagini dello spettacolo "Ai miei amici di qui"


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