giovedì 28 marzo 2024
20.02.2012 - Alessandra Chiappori

Si chiude il sipario su Sanremo e sulla vera protagonista del Festival: l’orchestra

Ponenteoggi intervista il più giovane elemento della Sanremo Orchestra, il violoncellista genovese Raffaele Ottonello

La foto dell'orchestra su Tv Sorrisi e Canzoni dove erroneamente si dice che Raffaele suona il violino

“Tv sorrisi e canzoni” l’ha erroneamente definito violinista, mentre al tg3 Liguria ha rilasciato solo una breve intervista nel foyer dell’Ariston, tra una prova e l’altra. Adesso, a Festival concluso, Raffaele Ottonello, violoncellista nonché più giovane elemento dell’orchestra che ha sostenuto con la sua musica tutta la kermesse sanremese, ha finalmente trovato un attimo di tempo per parlarci del suo Festival.

Raffaele, 24 anni, genovese, si è diplomato diciottenne in violoncello al Coservatorio N. Paganini di Genova. Vincitore del Vittorio Veneto, il più importante concorso internazionale giovanile in Italia, ha fatto alcune produzioni con l’orchestra del Carlo Felice per poi fare esperienze in altre orchestre e fondazioni lirico sinfoniche fuori Genova. Ha collaborato di recente con i New Trolls e Nathalie, suona inoltre nelle tournèe di Rondò Veneziano e dei Dodecacellos, ed è impegnato in registrazioni di tutti i tipi, dal cinema alle pubblicità. Ha suonato a “Io canto” e al Festival di Sanremo 2011.

Secondo anno al Festival, Raffaele, ma allora Sanremo ti piace proprio…

Sanremo mi piace molto, l'atmosfera che si respira è magica, è quasi una droga. L'adrenalina per un musicista è tutto e più alto è il livello, più sacrifici sei disposto a fare. Per quanto riguarda la città, le corsette al mattino sul mare sono impagabili, tutta l'orchestra cerca di caricare le batterie, se c'è tempo, prima delle 13 ore di prova consecutive, nel periodo più  affannato.

Quando iniziano le prove per l’orchestra in vista del Festival?

Si comincia a Roma un mese prima circa: è la parte più macchinosa in cui registrare gli stacchi per gli ingressi dei big, provare canzoni sconosciute, ecc. In Ariston si va nelle ultime 2-3 settimane prima del Festival. Sanremo è come un diesel che però quando parte esplode.

Ci racconti la giornata-tipo della vostra settimana festivaliera?

Durante il Festival ci si sveglia presto, si va in Ariston a provare magari degli stacchi nuovi e imprevisti con Sabiu perché gli autori hanno sempre nuove sorprese per le puntate o per gli ospiti, o magari per una scena comica con la musica. Il primo pomeriggio è per i pezzi grossi: Celentano piuttosto che gli ospiti da fuori. Poi fino alle 7 passate se non alle 8 il lavoro è sempre più frenetico, prove sigla o ultimissime prove di canzoni rivisitate con nuovi arrangiamenti, o i balletti di Miseria.. Si va a dormire per le 2 passate, o più tardi se si va a bere e mangiare qualcosa. È pesantissimo perché non ci son molte ore di sonno, e sono invece molte le ore di lavoro.

Com’è il palco da sotto? Che effetto fa vedere tutto da vicino?

C'è un bel contatto, alcuni artisti cercano noi e noi "cerchiamo" loro. Emma una di questi, o Brian May. Insomma, i migliori sono sempre molto comunicativi con l'orchestra, che è la vera anima del festival, moralmente e tecnicamente. La cosa bella è lasciarsi trascinare dall'atmosfera, quando è particolarmente euforica, e regalare un po’ della goliardia dell'orchestra a questi personaggi compassati e tesi per lo stress!

Ci dai un parere sui brani di questo Sanremo?

Io ho apprezzato molto Emma, Dolcenera e Irene Fornaciari che purtroppo non è andata avanti. Anche Gigi D'Alessio l'ho dovuto rivalutare perché è un gran musicista.

Il Maestro Sabiu e tutta l’orchestra sembrano divertirsi sempre molto, ma cosa vi dice in cuffia che nessuno di noi può sentire?

Sabiu in cuffia ne dice di tutti i colori, il motto è “l'imprevisto ci nutre”, si indovina il perché, con Morandi e gli autori che cambiano sempre tutto o i comici che non seguono mai la scaletta, o con il momento di panico che c’è stato la prima sera, quando durante la sigla ci hanno spento le luci sui leggii della sinfonica. Ci sono anche i commenti goliardici alle ballerine o le urla alla regia quando non lo ascoltano perché stanno gestendo mille cose, lui ci gioca sempre molto.

Ci fai un bilancio del tuo Sanremo a sipario chiuso?

Sono devastato, non avevo quasi il tempo di farmi la doccia o comprare una cosa da un tabacchino se avevo voglia, ma la soddisfazione alla fine è incredibile, i festeggiamenti commoventi e l'atmosfera della famiglia Sanremo magica. Non si può immaginare, dalla tv arriva qualcosa che sembra forse finto ma è molto autentico: l'affetto e l'euforia ci sono davvero, come l'emozione e gli errori o le improvvisazioni! Una gabbia di matti fondamentalmente! Speriamo che non si metta da parte la musica dato il ruolo preponderante dello show biz che aumenta sempre di più anche nella tv italiana. Ma per ora Morandi sta facendo il meglio che si può fare.


Commenti

Nessun commento presente.
Accedi per scrivere un commento

 
Meteo