sabato 20 aprile 2024
06.01.2012 - VIVIANA SPADA

Un momento letterario per ogni giorno dell'anno: Jacques Ellul

La figura di J. Ellul: un "ponte" gettato tra la fede e Carl Marx

Jacques Ellul fu un intellettuale, uno storico, un sociologo francese con idee assimilabili a quelle anarchiche. Insieme con il suo amico Ivan Illich è considerato uno dei padri dell'idea di decrescita ragionata e di semplicità volontaria. Nacque il 6 gennaio 1912 a Bordeaux in una famiglia cosmopolita: il nonno paterno era maltese, la nonna serba, il padre Joseph era di cittadinanza inglese, seppur nato a Trieste, mentre la madre Marthe Mendes era una francese di origini portoghesi.

La madre gli impartì un’educazione cristiana-ortodossa ma lui era più prossimo alla laicità del padre. Tuttavia l’influsso materno non tardò a palesarsi, infatti, il 10 agosto 1930, Jacques Ellul, senza scendere in particolari, sostenne di aver avuto la «rivelazione di Dio». Questa però non gli impedì di proseguire nell’assidua lettura di Marx.

Jacques Ellul studiò diritto, poi diresse la sua vita verso una ricerca di coerenza e cercando di capire e pensare (in particolare con il suo amico Bernard Charbonneau), l'evoluzione della società moderna, constatando la scomparsa del mondo rurale, la tecnicizzazione e normalizzazione dell'uomo come del suo ambiente e prevedendo, sia da un punto di vista ecologico che sociale, l'ampiezza di questa "grande mutazione".

Nel 1937 sposò Yvette Lensvelt dalla quale ebbe quattro figli: Jean, Simon, Yves e Dominique. Nel medesimo anno cominciò la carriera accademica (Università di Montpellier e Strasburgo) e collaborò alle riviste protestanti «Le Semeur» e «Foi et Vie». Nel 1939 cominciò a insegnare all'Università di Clermont - Ferrand, ma l'anno successivo il governo di Vichy gli revocò la cattedra, perché il padre mai aveva rinunciato alla cittadinanza inglese e la nuova normativa del governo collaborazionista dei nazisti vietava l’insegnamento agli stranieri.

Si trasferì quindi con la famiglia a Martres, dove per vivere, fece l’agricoltore e in seguito partecipò attivamente alla Resistenza. Con la caduta del fascismo in Francia, nel 1944, fu nominato professore di diritto nell'Università di Bordeaux, e poi alla facoltà di Scienze Politiche di Bordeaux (IEP), dove rimase fino al pensionamento (1980). Morì a Bordeaux il 19 maggio 1994 dopo lunga malattia. 

Il pensiero:

Ellul condusse uno studio critico molto completo di quel che egli chiamava "la società tecnologica" - essendo secondo lui la tecnica, il fattore determinante della società moderna - soprattutto in una trilogia sulla stessa, in cui egli sviluppava la sua tesi, con l'appoggio di esempi e seguendo l'evoluzione del fenomeno tecnico. Tesi secondo cui la tecnica auto-crescerebbe, imponendo i suoi valori di efficacia e di progresso tecnico, negando però l'uomo, i suoi bisogni, la sua cultura, così come la natura. La sociologia non era il suo unico campo di indagine: la sua opera è suddivisa tra i lavori che condusse come teologo, storico e sociologo (alcuni lo definirebbero anche filosofo, benché egli non si definisse come tale). Militante anarchico vicino al situazionismo, ma anche sottile commentatore del pensiero e delle derive marxiste, Ellul contribuì alla messa a punto dell'ecologismo politico, così come a delle riflessioni su un anarchismo cristiano. Insieme al suo amico Ivan Illich può inoltre essere considerato come uno dei padri dell'idea di decrescita ragionata e di semplicità volontaria. Gli si devono anche numerosi lavori teologici sugli aspetti sovversivi e liberatori del Vangelo, così come sulla "perversione" che la rivelazione cristiana avrebbe subito, come per esempio una interpretazione dell'Apocalisse ed una riflessione sull'etica e la speranza.

Soggetti di pensiero quanto mai attuali e in qualche modo tragicamente ‘profetiche’…


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