A un anno dall'appoggio al referendum per l'acqua pubblica, era il 6 giugno 2011 quando diversi Sindaci della provincia tra i quali Eraldo Crespi per Ospedaletti, Vincenzo Genduso per Taggia e Maurizio Zoccarato per Sanremo manifestarono sempre dallo Zampillo a Sanremo, il loro sì all'acqua pubblica, e dalla vittoria ai referendum del 12 -13 giugno 2011, davanti alla sorgente nel centro di Sanremo il Coordinamento imperiese per l’Acqua pubblica (CIMAP) con il Sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso, il consigliere comunale di Sanremo Marco Mauro hanno fatto il punto della situazione sulla scelta del Gestore del servizio idrico per la provincia di Imperia.

Innanzitutto quanto scelto dalla maggioranza assoluta dei cittadini, a livello nazionale e nella provincia di Imperia non è ancora stato pienamente rispettato: come ha spiegato il referente del comitato referendario per la provincia di Imperia, Giorgio Caniglia, "Nei prossimi giorni i Sindaci della provincia dovranno prendere importanti decisioni come lasciare o meno che le società private di gestione della rete idriche abbiano diritto a proseguire il loro servizio (parliamo di AIGA per Ventimiglia, AMGA per Imperia, Rete Acqua Gas per San Bartolomeo al Mare per esempio), decidere come liquidare la parte privata nelle società controllate pubbliche come l'AMAIE per rendere interamente pubbliche e decidere quale potrebbe essere la società consortile pubblica per la gestione della rete idrica"

La volontà referendario chiedeva l’acqua fuori dal mercato e quindi nessun profitto dall’acqua ma come ha spiegato Vincenzo Genduso, "nella nostra provincia, si continua a cercare di “salvaguardare” le gestioni del servizio idrico ancora affidate ai privati e l’inserimento nella tariffa della remunerazione del capitale investito. La nostra proposta (avanzata dai Sindaci di Taggia e Sanremo e abbracciata da 25 comuni in provincia) è di far nascere una società consortile pubblica "in house" sulla base di una fusione delle già esistenti SECOM e AMAIE eliminando tutte le altre società di gestione, le società private potranno continuare a gestire i paesi sotto i 1000 abitanti e abbiamo proposto alla Regione di allargare questa concessione anche ai paesi montani sopra i 1000 abitanti".

Mercoledì si terrà una riunione del CDA dell'AATO, l'Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (A.A.T.O.) Imperiese per i servizi idrici, formato da un Consorzio obbligatorio costituito dalla Provincia e da 67 Comuni, per la programmazione e il controllo sulla gestione del Servizio Idrico Integrato, ed entro la fine del mese un'altra riunione dell'Assemblea dei Sindaci per discutere se accettare o meno questa proposta di vera società consortile e non, secondo le parole di Genduso" una scatola vuota che mantenga in vita la confusione anche tariffaria delle società private".
Pare infatti che nella bozza del piano d'ambito sia ancora previsto l’inserimento nella tariffa della remunerazione del capitale investito, cancellata appunto dal referendum dell'anno passato, se così fosse, annuncia il  Coordinamento imperiese per l’Acqua pubblica (CIMAP), sarebbe illegale e meriterebbe l'immediato ricorso al TAR.

Questi cambiamenti societari sicuramente si rifletteranno nelle bollette ma in futuro  una gestione pubblica con il solo obbligo di pareggio dei bilancio dovrebbe abbassare i prezzi.