giovedì 28 marzo 2024
04.02.2012 - Redazione

Rifondazione Comunista sul caso Comune di Ventimiglia

Un appello al centrosinistra per un ragionamento complessivo sulla situazione politica e sociale della Provincia

L'ex sindaco Scullino

Il commissariamento del Comune di Ventimiglia per condizionamenti mafiosi e il pronunciamento del TAR del Lazio su quello di Bordighera impongono un ragionamento complessivo sui fenomeni in questione. Il Partito della Rifondazione Comunista si rivolge alle forze di centrosinistra perché la gravità della situazione che vive la nostra provincia non sia letta solo come una questione di moralità, risolvibile gradualmente con la sostituzione di personale politico nelle Istituzioni locali.

I requisiti morali sono aspetti fondamentali da esigere e verificare, ma la corruzione pubblica e gli accertati rapporti tra esponenti politici e amministratori richiama un problema di fondo: il modello di sviluppo imposto al nostro territorio negli ultimi vent'anni e la torsione sempre più evidente delle attività economiche verso impieghi improduttivi e sbocchi speculativi vanno messi radicalmente in discussione, se davvero si vuole ricostruire un discorso sociale, culturale e politico di alternativa.

Occorre aver chiaro che una politica divenuta sistema, quella che ha portato all'esaltazione del moltiplicarsi delle 'grandi opere', con il loro carico di appalti e subappalti, e alla cementificazione di un territorio sempre più fatto oggetto di interessi e meccanismi di appropriazione privata, non solo non ha portato occupazione e lavoro, ma ha favorito enormemente le mire e le possibilità di business e di penetrazione negli apparati pubblici da parte di organizzazioni criminali.

L'alternativa concreta sta nel cambiare completamente l'ottica dello sviluppo del territorio, coniugando economia con ecologia, lavoro con ambiente, e ripristinando il primato dell'interesse pubblico sui beni comuni della collettività, per restituire ad essa ricchezze, risorse e opportunità che sono state depredate a tutto spiano per favorire puntualmente gli interessi dei pochi e dei privilegiati.

Se non si riparte da qui, avendo il coraggio di ridisegnare insieme ai cittadini una prospettiva diversa di benessere sociale e di distribuzione della ricchezza, che sia nel contempo anche una ripresa di democrazia e partecipazione, non solo non si uscirà dalla crisi che anche localmente attanaglia le nostre realtà, ma si lascerà alle realtà criminali un sostanziale potere di iniziativa.

 


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