giovedì 25 aprile 2024
12.06.2012 - redazione

Sanremo: il circolo aziendale PCL sull'attuale dramma del Casino'

"In pochi anni sono andati perduti oltre 200 posti di lavoro, mentre il costo del personale rimane elevato sopratutto a causa dei continui ricorsi al lavoro somministrato dalla prediletta Adecco ed al non sempre giustificabile lavoro straordinario". Comunicato stampa del PCL Sanremo

 

La Casino Sanremo S.p.A., voluta dall'allora amministrazione Bottini per gestire in nome e per conto del Comune solo ed esclusivamente le attività di gioco e lasciando tutto il resto in appalto agli amici degli amici, è certamente avviata sulla strada del fallimento economico, nonostante la Casa da gioco conservi un margine di utile di alcuni milioni che si continua ad assottigliare grazie all'incisivo lavoro del management della Casa da gioco stessa.

Pare, inoltre, che i costi per oneri fiscali della stessa S.p.A. ammontino a circa cinque milioni.

La Giunta Zoccarato ed il Consiglio comunale non sono stati in grado di fare le scelte necessarie per rilanciare questa azienda pubblica fondamentale per tutta l'economia cittadina.

In pochi anni sono andati perduti oltre 200 posti di lavoro, mentre il costo del personale rimane elevato sopratutto a causa dei continui ricorsi al lavoro somministrato dalla prediletta Adecco ed al non sempre giustificabile lavoro straordinario.

Addirittura, l'Amministrazione comunale adduce la crisi di incassi del Casino per giustificare l'aumento criminoso della Tarsu, l'introduzione dell'addizionale e l'adeguamento dell'Imu al massimo consentito, colpendo irreparabilmente lavoratori e tutte le attività produttive.

La colpa della crisi è di chi ha malamente ( e non andiamo oltre ) amministrato il bene pubblico e che ora addita i lavoratori della Casa da gioco, per quanto con un reddito superiore alla media, come i responsabili di tutti i mali.

Per anni la Casa da gioco e' stata catalizzatore e motore dell'economia cittadina, contribuendo a riempire hotel e ristoranti ed organizzando importanti eventi.

Qualcuno ha fatto in modo che questo circuito virtuoso si interrompesse e che la Casa da Gioco venga, ora, vista solo come un nemico dei cittadini ed un'azienda in perdita, anzi un costo per la collettività.

Dal 1997 al 2011 la Casa da gioco ha incassato 1 miliardo e 322 milioni di euro benché la città nel suo complesso e molti settori della sedicente "società civile" remassero in tutti i modi contro di essa, e nonostante l'operato quantomeno dubbio dei molti dirigenti e direttori che ne hanno retto il timone, pilotando l'azienda, spesso, come bucanieri.

Sarebbe ora che gli amministratori comunali rendessero conto alla cittadinanza di dove siano finiti gli oltre 750 milioni di euro che negli ultimi quindici anni circa, sono entrati nelle casse comunali dagli incassi della Casa da gioco. Per caso nel Palasport? Nel teatro comunale? In edilizia pubblica? Nella viabilità? Nella riqualificazione urbana delle frazioni?

Al sindaco Zoccarato, che si erge a paladino della trasparenza e dell'onesta, chiediamo come mai non renda ancora pubblici gli atti, segretati dall'Amministrazione Borea, sulla "sparizione" di oltre sette milioni nell'estate del 2006 sotto la gestione Lefebvre-Rigotti?

Il circolo PCL del Casino di Sanremo chiede che finalmente questa gallina dalle uova d'oro finisca di essere spennata e che si investa seriamente per creare condizioni di sviluppo e nuova occupazione.

Deve essere chiaro a tutti le lavoratrici ed i lavoratori, ed ai cittadini sanremesi, che gli unici responsabili dell'aumento dell'Imu e dell'introduzione dell'addizionale comunale sono i poteri forti e i loro comitati d'affari di casta che governano il paese e le realtà locali, e che con le loro politiche liberiste e prive di lungimiranza si creano alibi su alibi per non pagare le loro colpe.

La colpa non viene, quindi, data alla fallimentare gestione della Casino SPA, ma ai "rapaci” ed “ingordi" dipendenti che non producono abbastanza e costano troppo.

Mentre la clausola contrattuale che concede 30.000 + IVA ad un manager alle dipendenze dell'Azienda, per aver redatto un penoso piano di impresa copiando e tagliando da quelli precedenti, fa parte dei normali costi produttivi ( Sic! ).

Vergogna e basta con i veri sprechi e i veri costi inutili!

A casa tutti gli attuali amministratori ed inchiesta pubblica sullo sperpero dei milioni e milioni di euro inghiottiti dai bilanci comunali!


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