Sanremo: quale futuro politico per Maurizio Zoccarato?
Venerdì scorso, il fulmine - neanche tanto a ciel sereno - delle dimissioni. Ora, ad una settimana esatta - e con ancora tredici giorni di "stand by" garantita al Primo Cittadino matuziano - è il momento di analizzare il momento politico matuziano, specchio "quasi" fedele di quello nazionale.
Avevamo intitolato in maniera "altisonante" "Zoccarato, rotta verso Montecitorio?", adombrando che dietro le dimissioni, per ora, come detto, non irrevocabili, vi fossero ambizioni da parlamentare.
Sicuramente quello che è emerso è la profonda frattura creatasi in seno al Pdl sanremese, specchio come dicevamo, quasi fedele del "fuggi fuggi" in seno nazionale. A Roma, i "fuori/usciti" Crosetto, La Russa e Meloni hanno fondato un neo movimento di centrodestra denominato "Fratelli d'Italia", segno di una crisi endemica in quello che era il partito che aveva vinto le ultime elezioni politiche con una maggioranza "bulgara" e mai vista nel moderno Stato Repubblicano.
A Sanremo, Zoccarato prese mandato a Giugno 2009 ottenendo una percentuale di voti a favore pari al 55% sul rivale e Sindaco uscente Borea. Insomma, tutte le basi per un "buen" governo avulso da opposizioni dai denti affilati e pronte a mettere a repentaglio la sorte politica del Sindaco neoeletto.
Ma che le dimissioni di Venerdì scorso siano, invece, figlie, della volontà di sottrarsi ad una sorta di "fuoco amico" con imboscate tese da ex amici "scajoliani" poco propensi a seguire Zoccarato in questa ansia di rinnovamento di un Pdl in fase di crollo nei consensi? Possibile un "rimpasto" di giunta?
Le parole di apprezzamento verso Grillo, Renzi e un "fossi stato al vertice regionale dopo le elezioni di Genova mi sarei dimesso per manifesta incapacità", buttato lì in conferenza stampa hanno del resto parlato molto chiaro.
Sicuramente, nell'ipotesi "corsa a Montecitorio" il "centro montiano" in via di formazione pare essere l'isola "felice" in cui molti da destra come da sinistra stanno cercando di approdare, poco convinti dai progetti storici del Pdl e del Pd. Che anche Zoccarato possa aspirare a questo approdo?
Pur avendo giurato, per il momento, fedeltà al Pdl, le sue dimissioni sono giunte nell'ultimo giorno disponibile per poter presentare un'eventuale candidatura alle elezioni politiche del 24 Febbraio.
La Sanremo di Zoccarato è stata quella di un centro "luccicante" (non fosse per gli addobbi natalizi) ma dalle periferie "in ombra" e poco soddisfatte delle sue "attenzioni" (o meglio non attenzioni).
Una problematica cronica di Sanremo come di qualsiasi amministrazione politica - e qui non si può non vedere la miopia degli amministratori nel loro voler essere a tutti i costi "concentrici" nelle iniziative e negli investimenti (Ventimiglia ha storicamente attraversato e attraversa gli stessi problemi per esempio).
Non a caso in "periferia" langue un campo di atletica nuovo di zecca che attende ancora di essere inaugurato e soprattutto di essere affidato ad un gestore che sappia trasformarlo in quello che lo sport dovrebbe essere, un veicolo di socialità e aggregazione.
Da Palazzo Bellevue non giungono ancora segnali nè in un senso nè nell'altro, continua la "pausa di riflessione"; quella che gli "innamorati" si danno prima di abbandonarsi definitivamente?