martedì 14 maggio 2024
27.04.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Sonia Viale "sospende" Manuel Paroletti dalla Lega Nord

Contestato all'ex consigliere comunale ventimigliese della Lega Nord il mancato pagamento dei contributi "volontari" al partito per le annate 2008 - 2009. La replica articolata dell'Avvocato Paroletti. Comunicato Stampa.

A meno di 48 ore dalla sua elezione alla carica di segretario nazionale, Sonia Viale, come suo primissimo atto e quindi per inaugurare sotto i migliori auspici il suo tanto bramato mandato, ritiene indispensabile per la vita del movimento assumere un provvedimento di sospensione dal partito (per ben quattro mesi) nei confronti di un giovane e attivissimo militante della sua stessa sezione. Dovevo farle realmente tanta paura se ha deciso che la mia eliminazione dovesse essere disposta con la massima urgenza e quindi con priorità assoluta. Ovviamente la ragione ufficiale del provvedimento in questione è di una banalità estrema: negli anni 2008 e 2009 ho omesso di versare al partito il contributo volontario calcolato sui miei miseri gettoni di presenza. Stiamo parlando di una cifra davvero “ragguardevole”: ben 200 – 300 euro complessivi.

  • Va da sé che si tratta di un motivo del tutto pretestuoso, volto a nascondere quello che, più che una decisione legata al “regolamento dei conti”, ha tutto il sapore di un “regolamento di conti politici e personali”. Infatti, vuoi per una tempistica davvero sospetta, vuoi per l’indiscutibile risibilità della somma in questione, vuoi per il fatto che si sta parlando di un fatto piuttosto risalente nel tempo, è del tutto evidente che sono vittima di un’autentica rappresaglia post-congressuale, senz’altro la prima di una lunga serie.

  • Si è trattato dunque della reazione scomposta ed impulsiva di una persona assetata di vendetta, ormai in preda ad un vero e proprio delirio di onnipotenza. Infatti, a fronte dei cento e più voti che le hanno permesso di trionfare sull’avversario Giacomo Chiappori, oggi Sonia Viale è convinta di poter fare ciò che vuole. Nella Lega Nord Liguria quindi i militanti assistono (spero non impotenti!) all’instaurazione di un clima davvero preoccupante: una dimensione assolutistica dove tutti debbono fare i soldatini e obbedire, dove chi non si conforma al pensiero unico è destinato all’espulsione, così come coloro la cui unica colpa è quella di pensare e mostrare una vasta preparazione. Già perché l’obiettivo ultimo del nuovo segretario è proprio questo: attuare una vera e propria epurazione delle teste pensanti, a cominciare dalla mia. Mi attendo infatti che un provvedimento di espulsione per il sottoscritto non tarderà ad arrivare.

  • A questo punto però è necessario spiegare la vera ragione di questa brama di rivalsa: la realtà è che sono stato il più acerrimo promotore e sostenitore della candidatura di Giacomo Chiappori alla carica di segretario nazionale del partito. Sonia Viale mastica ancora amaro per il fatto che la suddetta candidatura Chiappori, in Provincia di Imperia e quindi nella terra d’origine di entrambi, soprattutto grazie al mio contributo, ha raccolto ben sedici firme di sostegno contro le sole sei della sua.

  • Probabilmente ha dato fastidio anche il mio duro e critico intervento al congresso nazionale (peraltro molto applaudito anche dall’On. Roberto Maroni), dove infatti ho denunciato una grave mancanza di meritocrazia nell’ambito della Lega Nord Liguria, così come l’evidente emarginazione dei giovani, soprattutto se laureati, senza dimenticare che le sezioni vengono volutamente tenute a ranghi ridotti per preservare in capo a pochi il controllo assoluto del Movimento.

  • Per quanto riguarda nello specifico l’accusa che mi è stata rivolta e dalla quale peraltro non ho mai avuto la possibilità di difendermi (il provvedimento di sospensione infatti è stato assunto senza concedermi alcuna audizione), va chiarito che effettivamente, nei soli due anni considerati (2008 e 2009), mi sono categoricamente rifiutato di versare quel misero contributo alla sezione di Ventimiglia, ma a questa determinazione sono giunto non certo per la volontà di risparmiare quattro spiccioli, bensì per una questione di principio fondamentale e precisamente per protestare contro un’infinita serie di angherie perpetratemi dall’allora segretario cittadino Andrea Spinosi. Tra queste clamorose ingiustizie posso annoverare, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, il fatto che Spinosi mi escludesse costantemente, di proposito e senza alcuna ragione, dalla vita interna del Movimento; infatti, pur essendo divenuto militante in data 7 ottobre 2008, mi veniva ripetutamente impedito di prendere parte alle assemblee dei militanti e addirittura al congresso cittadino, precludendomi così l’elettorato attivo e passivo alle cariche locali del Movimento. Spinosi mi teneva altresì totalmente estraneo alla sua attività di assessore e addirittura faceva del suo meglio per boicottare le mie iniziative di consigliere, chiedendo all’ex sindaco di darmi meno spazio possibile. Ovviamente non vedevo per quale motivo avrei dovuto finanziare coi miei soldi una sezione, peraltro del tutto inattiva, dalla cui vita interna venivo palesemente ed ingiustamente escluso, peraltro senza aver mai contratto alcuna colpa e nonostante tutto il tempo, le energie, l’impegno che profondevo per la Lega Nord.

  • Tuttavia è ancora il caso di aggiungere che, nel corso degli ultimi cinque anni, per la Lega Nord ho speso di tasca mia qualcosa come settemila euro, che nessuno mi ha mai rimborsato neanche in parte. Ho infatti provveduto personalmente a finanziare tutte le mie campagne elettorali (ben quattro), per le quali non ho mai ricevuto alcuno dei famosi rimborsi (forse perché qualcuno ha preferito investirli in lingotti e diamanti), così come ho pagato coi soldi miei le esibizioni aeree tenute in occasione delle Feste dei Popoli Padani: spettacoli particolarmente apprezzati da Umberto Bossi e da tutta la dirigenza della Lega Nord (cosa che forse ha suscitato l’invidia di “qualcuno”). A fronte di queste notevoli spese, che con grandi sacrifici personali ho potuto sostenere, chi oggi mi chiede di sborsare altri 300 euro dovrebbe solamente vergognarsi, anche perché tutto il duro lavoro che ho svolto per la Lega in questi anni spero valga più di due o trecento miseri euro.

  • Ricordo che, nel giugno 2011, ho riportato tutte queste mie rimostranze in una relazione di ben quattro pagine piuttosto fitte, nella quale ho evidenziato una miriade di violazioni statutarie commesse proprio da Andrea Spinosi tanto a danno mio quanto a danno del Movimento. Purtroppo questa relazione, benché fatta pervenire sia ai militanti che ai vertici del partito (fra cui proprio Sonia Viale), non ha mai dato luogo ad alcuna indagine interna, tanto meno ad alcun procedimento disciplinare nei confronti dello stesso Spinosi. In sostanza, non ho avuto alcun tipo di risposta in quanto tutto è stato come si suol dire prontamente “insabbiato”.

  • Mi chiedo dunque perché tanta fretta nel prendere provvedimenti contro di me, quando i gravissimi comportamenti di Andrea Spinosi non sono mai stati oggetto di alcuna censura. Allo stesso modo mi chiedo perché Sonia Viale non sia stata altrettanto solerte nell’adottare provvedimenti disciplinari nei confronti di suo padre Giulio, che come tutti sanno è stato al centro di un gravissimo scandalo legato alla falsificazione del tesseramento del partito. Proprio in virtù di questo scandalo, ero comprensibilmente restio ad affidare i miei soldi ad una persona che, a mio avviso, non era certo il soggetto più adatto a ricoprire l’incarico di Tesoriere Provinciale del partito. Alla luce di tutto ciò viene da chiedersi, se la sanzione ritenuta equa per me è la sospensione, quale sanzione avrebbe dovuto essere comminata a Giulio Viale per quella serie di fatti ben più gravi a lui attribuiti? La risposta è che nei confronti del padre dell’attuale segretario nazionale non è stata ritenuta necessaria neanche una blanda reprimenda.

  • Tornando alla predetta questione dei contributi al partito, è ancora il caso di chiarire che, dal 2010, ossia da quando, a seguito di veementi e circostanziate proteste, ho potuto finalmente iniziare a prendere parte alla vita interna del Movimento, ho cominciato a versare regolarmente quanto dovuto, cosa che poi ho continuato a fare fino a fine mandato (posso provare tutto ciò grazie alle attestazioni dei bonifici).

  • A questo punto però mi chiedo perché soltanto i miei versamenti siano stati oggetto di tutta questa puntuale e solerte attenzione. Ora quindi, se le regole sono uguali per tutti, sono io a chiedere a Sonia Viale di verificare dettagliatamente il regolare versamento dei contributi volontari da parte di tutti gli amministratori liguri, compresi i versamenti cui lei per prima era tenuta. Infatti non ho mai avuto modo di sapere quanto negli ultimi dieci anni Sonia Viale abbia versato al partito, non soltanto a fronte del suo ultimo incarico da Sottosegretario, ma anche in virtù dei suoi precedenti incarichi ai Ministeri della Giustizia e degli Interni (avuti pur sempre in quota alla Lega Nord). Ho poi notizia di qualcuno il cui stipendio da assessore era sottoposto a pignoramento presso terzi, ossia presso l’ente in cui prestava servizio; sarebbe dunque opportuno sottoporre ad una particolare verifica anche e soprattutto i suoi versamenti.

  • Va da sé che non intendo minimamente subire l’ingiusto provvedimento che mi è stato comminato, reputandolo come detto una evidente strumentalizzazione della teoria del rigore, naturalmente al fine di nascondere ben più pragmatici e molto meno nobili obiettivi di epurazione. Provvederò dunque ad impugnare presso il Collegio Nazionale dei Probiviri il provvedimento in questione non appena mi verrà formalmente notificato.

  • Scriverò altresì ai Triumviri per sapere se condividano questa linea dispotica e disgregatrice che Sonia Viale ha rapidamente inaugurato in Liguria, in piena contraddizione con quelle promesse di unità e pacificazione interna con cui ha ingannato i delegati al congresso.

    Concludo osservando che in un momento delicato quale quello che la Lega Nord sta coraggiosamente affrontando, è davvero da irresponsabili assumere, come sta facendo il nuovo segretario, una politica di rottura e di frammentazione interna, che può solo sortire l’effetto di indebolire ulteriormente un partito già duramente provato.


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