venerdì 29 marzo 2024
13.12.2012 - REDAZIONE

Un ponente ligure virato di "nero" dopo le ultime vicende

Le inchieste giudiziarie che hanno riguardato il ponente ligure stanno portando alla ribalta una situazione estremamente grave e aprono nuovi scenari. La posizione del Partito Democratico in merito. Domani alla ex Chiesa Anglicana (Bordighera) incontro alle ore 21.00 con l'Onorevole Andrea Orlando (membro della Commissione Parlamentare Antimafia) per discutere anche degli ultimi fatti di cronaca.

Dopo gli scioglimenti per infiltrazioni e condizionamenti mafiosi delle amministrazioni comunali di Ventimiglia e Bordighera alcune forze politiche avevano cominciato a diffondere pubblicamente voci critiche all’indirizzo del lavoro serio e continuativo delle forze dell'ordine e della Magistratura.

Taluni ipotizzavano che le decisioni, già assunte, fossero state prese sulla base di elementi vaghi, senza supporti concreti.

Si è tentato di avanzare una riabilitazione strisciante degli amministratori comunali colpiti dal provvedimento del Ministero dell’Interno.

L’operazione “La svolta” della settimana scorsa, che ha portato all’arresto di molti degli esponenti più in vista della ‘ndrangheta dell’estremo ponente ligure, ha dimostrato con chiarezza che nelle decisioni del Ministero non c’era nulla di velleitario.

L’infiltrazione della criminalità organizzata è un elemento estremamente radicato nel nostro territorio. Un vero e proprio cancro che ha inquinato il tessuto sociale e la pubblica amministrazione.

L’organizzazione ‘ndranghetista, alimentando un clima omertoso, ha condotto operazioni tese ad influenzare molte decisioni rilevanti di numerosi enti locali, con la finalità di favorire i propri interessi e quelli degli affiliati, aumentando il livello di illegalità e alimentando la criminalità organizzata.

L’indagine ha dimostrato, con chiarezza, che le amministrazioni di Ventimiglia e Bordighera non erano le sole ad avere evidenti legami e confidenze con certi mondi, ma era una malattia molto diffusa  e ben penetrata nel tessuto sociale.

Le intercettazioni telefoniche hanno portato alla luce frequentazioni evidenti anche in altre realtà limitrofe, fino ad ora non colpite da nessun sospetto.

Ora e più evidente che è stato infranto il limite della legalità, della tutela democratica, del rispetto delle regole, della parità ed uguaglianza tra cittadini in diverse città.

Davanti ai nostri occhi si è aperto uno scenario nuovo che evidenzia uno stato di paura, di sottomissione, di complicità e benevolenza verso le azioni della criminalità organizzata, a danno delle imprese e dei cittadini onesti.

La presenza tra gli arrestati ed indagati di funzionari pubblici, con incarichi delicati e sensibili, per reati molto gravi come l’associazione a delinquere di stampo mafioso, non può rimandare la necessità di una fortissima azione di prevenzione e di trasparenza, al fine di allontanare ogni dubbio, ogni macchia da chi ha un ruolo di responsabilità pubblica.

A tal proposito, qualora non fosse già in atto una procedura, sarebbe doveroso che da parte della Prefettura ci fosse una presa in carico della situazione relativa a Vallecrosia, tesa alla valutazione di quanto emerso dagli ultimi risvolti giudiziari.

Nel frattempo, il Partito Democratico ritiene indispensabile richiedere formalmente le dimissioni del Sindaco Armando Biasi, a tutela e garanzia di tutti i cittadini vallecrosini, evitando situazioni imbarazzanti che possano dare adito a sospetti ed interpretazioni diverse rispetto alla democratica convivenza in una comunità.

E’ necessario, infatti, che un’operazione di profonda pulizia venga messa in atto, anche sul versante politico ed amministrativo da subito e dalle prossime elezioni politiche e comunali .

Una rinascita della Provincia di Imperia potrà avvenire soltanto con un impegno di tutta la classe politica a modificare il proprio comportamento, smettendola una volta per tutte, di alimentare il meccanismo clientelare del voto di scambio ed i rapporti incestuosi con la criminalità organizzata.

Il Partito Democratico di Imperia invita tutti i partiti politici ad impegnarsi a non candidare nelle prossime liste per il rinnovo del Parlamento e degli enti locali, soggetti coinvolti nelle  indagini in corso.

Riteniamo che solo  un deciso cambio di mentalità, che ci avvicini ad un modello europeo di trasparenza, possa essere il fondamento di un nuovo modo di rapportarsi tra amministratori e cittadini. Se tutto questo non avverrà il rischio è che le inchieste, come spesso è avvenuto, ripuliscano la situazione soltanto per un breve periodo, permettendo alla malattia di colpire altre parti del “corpo” sano.

 


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