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23.11.2012 - REDAZIONE

Ventimiglia: raccolta firme di Sel "Otto per il diciotto"

Il Circolo Comprensoriale di SeL insieme al Comitato Civile di sostegno alla candidatura di Nichi Vendola Ventimiglia – Bordighera “Non vedo, non sento, non parlo…Oppure Vendola”, organizzano per il giorno 24 novembre 2012, sabato mattina, dalle ore 9.00 alle ore 14.00, un banchetto in Via della Repubblica, angolo Via Roma (di fronte alla banca Unicredit) per la raccolta firme “Otto per il Diciotto – Referendum Lavoro”.

L’iniziativa di sabato sarà la prima, di alcune, che Sinistra Ecologia Libertà proporrà nell’estremo ponente ligure, toccando, nel corso delle prossime settimane e mesi, le città di Bordighera, Vallecrosia, Camporosso e Dolceacqua. Al banchetto, in pieno spirito di quanto afferma l’art. 75 della Costituzione Italiana, sarà possibile sottoscrivere le richieste di referendum, con le quali si chiede l’abrogazione delle modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e dell’articolo 8 del decreto legge 138/2011, concernente il sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità.

Il governo – come si legge nelle motivazioni che hanno spinto a richiedere l’abrogazione dell’art. 8 del d. lgs. 138/2011 - ha operato per limitare drasticamente la centralità del contratto nazionale di lavoro, rimandando agli accordi aziendali materie importantissime quali la classificazione e l'inquadramento del personale, le mansioni, la disciplina dell'orario di lavoro, i contratti a termine, i contratti a orario ridotto, il regime della solidarietà negli appalti, il ricorso alla somministrazione di lavoro e la modalità di assunzione e la disciplina del rapporto di lavoro”. L'articolo 8 di quella manovra finanziaria è carico di livore antisindacale e minaccia lo spirito di solidarietà tra i lavoratori contro i drammatici effetti della crisi economica. Con questo articolo si vuole annullare l'accordo del 28 giugno 2011, che ha riconfermato il contratto nazionale al centro delle relazioni sindacali del Paese e la ritrovata unità sindacale. Le modifiche all’art. 18 hanno fatto in modo che si abrogasse la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo a fronte di una sentenza del giudice del lavoro favorevole al lavoratore stesso. Il governo ha agito con forte iniquità sul tema cruciale del mercato del lavoro, scegliendo - per combattere gli effetti della crisi - di aggredire i diritti, le conquiste storiche del movimento operaio e il sistema di protezione sociale pubblica.

Per questi motivi invitiamo tutti i cittadini, lavoratori, precari, disoccupati, giovani, studenti e pensionati a presentarsi al banchetto muniti di carta di identità, al fine di  difendere non soltanto il principio per cui non si può accettare la compressione di diritti assoluti ed inderogabili, ma anche per identificare e rilanciare il mondo del lavoro come soggetto vitale della e per la democrazia. 


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