Perché no l’Ikea? “E’ una pazzia – spiega l’assessore provinciale Giovanni Ballestra – è una struttura che darebbe l’illusione di dare nuovi posti di lavoro (di basso livello, per di più, ) e porterebbe via tutta l’economia, impoverendo la città dal punto di vista culturale. Cosa se ne fa la città dell’Ikea, un mobilificio di serie b? Noi abbiamo bisogno che l’economia si sviluppi con la e maiuscola. La mia idea del polo fierisitico ad esempio sarebbe di sicuro più adatta: siamo in una zona ben servita, con casino e aeroporto vicini, fornita di bellezze naturali. Gli imprenditori, che portano soldi, sarebbero di sicuro attratti da ciò. E sarebbe l’occasione di dare finalmente posti di lavoro qualificati, assumendo traduttori, responsabili marketing e comunicazione, ecc. Perché i nostri laureati devono spostarsi per poter lavorare? E poi daremmo ossigeno ad alberghi, ristoranti, strutture turistiche. La nascita dell’Ikea è la proposta di un gruppo svedese che vuole far cassa non è l’idea della politica che deve e vuole migliorare il nostro territorio. La mia è una battaglia per fare meglio. Il parco merci, che era anni fa una baraccopoli, può diventare un grande contenitore economico da sfruttare. Ma bisogna discuterne seduti ad un tavolo. Le forze politiche e imprenditoriali devono fermarsi a riflettere. Io sto cercando di lavorare per chi oggi non va ancora a votare: per i giovani che ora stanno studiando per avere un domani il giusto riconoscimento e le adeguate gratificazioni. Così non possiamo andare a vanti. Uccidiamo la nostra economia, già sofferente e azzeriamo l’occupazione di serie A”.