Regione Liguria battagliera contro la direttiva Ue Bolkestein
"Gli stabilimenti balneari devono essere considerati imprese turistiche, necessario un confronto con il nuovo governo". Questa la sintesi della posizione perorata a Roma da Gabriele Cascino, Assessore all'Urbanistica regionale.
Direttiva UE Bolkestein fra punti di confronto delle regioni con il governo che verrà. E sull’avvio di una nuova trattativa per trovare rapidamente una soluzione per un provvedimento che nel 2020 imporrà l’asta per le concessioni balnearì, è sicuramente schierata la Liguria fra le più “colpite” dalla Bolkestein. E fra le più “battagliere” a fianco degli operatori del comparto.
Lo ha anticipato in mattinata a Roma l’assessore all’Urbanistica e Demanio Gabriele Cascino, dopo che la giunta regionale, venerdì scorso, aveva varato le nuove regole di apertura degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere attrezzate.
Obiettivo: dare al comparto balneare le certezze indispensabili a far ripartire gli investimenti e l’occupazione attraverso una proroga importante. I cinque anni che fanno slittare la scadenza delle concessioni dal 2015 al 2020 frutto di un fortuito emendamento alla legge di Stabilità sono meglio di niente, “ma non servono a nulla, non risolve il problema. Ci vuole una soluzione definitiva che garantisca gli investimenti privati e quelli pubblici e l’occupazione nel settore balneare nell’indotto”.
Ha spiegato Cascino, intervenendo al convegno sulla direttiva Bolkestein alla Fiera di Roma nell’ambito di Ybob-Your business on the beach, il salone professionale del settore balneare e dell’open air aperto fino a venerdì.
In pratica, la Liguria chiede al governo un percorso che consideri in maniera diversa la disciplina delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari "in quanto imprese particolari nel contesto delle aziende turistiche europee". E fatti concreti e adempimenti normativi che diano agli operatori le assicurazioni necessarie e indispensabili per programmare la loro attività futura.