venerdì 26 aprile 2024
19.01.2013 - REDAZIONE

Sanremo: al via la settimana ecumenica di preghiera nella diocesi

La grande celebrazione interconfessionale che riunisce tutti i credenti in cristo sarà Lunedì sera alle nove meno un quarto in San Siro.

A livello universale il via si è avuto oggi con il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI°, già peraltro in buona parte anticipato Mercoledì scorso in occasione della settimanale Udienza generale nella Sala Nervi, diffuso dalla Radio Vaticana in tutto il mondo, e ciò è avvenuto pure nella Diocesi di Ventimiglia- Sanremo dove l’annuale Settimana Ecumenica di preghiera per l’unità dei Cristiani toccherà il suo culmine Lunedì sera quando nella Concattedrale sanremese di San Siro, alle otto e tre quarti, si celebrerà la consueta Veglia di preghiera.

Saranno presenti i pastori della Comunità evangelico- luterana, che a Sanremo ha sede accanto al Palafiori, e di quella Valdese, i cui edifici di culto sorgono sia a Sanremo ( in Via Roma) che a Vallecrosia in pieno centro cittadino, i padri delle due Chiese ortodosse e cioè quella russa, più antica la cui Basilica si trova in città accanto al Casinò e quella romena che officia la Cappella, concessale dai cattolici locali, delle ex Carmelitane. A loro si aggiungeranno i rappresentanti della sempre più sparuta Comunità Anglicana un tempo assai fiorente in tutta la Riviera dei Fiori. Gli onori della Diocesi di Ventimiglia- Sanremo saranno fatti da Monsignor Alvise Lanteri che non solo è il Parroco della Concattedrale di San Siro ma è pure il presidente della Commissione Ecumenica diocesana.

Afferma Monsignor Lanteri per l’occasione: “Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sul testo del profeta Michea che dice: Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sul testo del profeta Michea: “Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio.

Forte è stato l’invito del Santo Padre affinché tutti i Cristiani vivano questi giorni pregando incessantemente “chiedendo con insistenza a Dio il grande dono dell’unità tra tutti i discepoli del Signore. La forza inesauribile dello Spirito Santo ci stimoli ad un impegno sincero di ricerca dell'unità, perché possiamo professare tutti insieme che Gesù è il Salvatore del mondo". Sempre Papa Ratzinger poi ha sottolineato come in questi giorni non si possa disgiungere il proprio impegno di fede da quello ispirato ad un forte impegno caritativo. Nella nostra Diocesi, ed espressamente nella Città di Sanremo sede di quasi tutti i Luoghi di culto cristiani non cattolici, a seguito dei fenomeni immigratori degli ultimi vent’anni che l’hanno interessata al pari di ogni altra contrada d’Italia, sono molto aumentati i fedeli cristiani soprattutto di confessione ortodossa.

Ogni domenica la Messa che si celebra nella Chiesa Russa di Corso Nuvoloni vede la partecipazione di molte umili lavoratrici, sono generalmente badanti, colf o bariste, di origine ucraina, russa, serba o bulgara mentre la più numerosa comunità immigrata residente in città, quella rumena, frequenta l’omonima Chiesa delle Carmelitane. A livello universale, infatti, sono i Cristiani i credenti più numerosi e ciò accade pure tra gli immigrati in Italia nonostante molti pensino il contrario. Che nel terzo millennio siano ancora divisi suscita in tantissimi un vero scandalo.        

Sergio Bagnoli


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