lunedì 29 aprile 2024
24.11.2011 - A.Giacobbe

Sanremo, ciak si gira nelle viscere della città, a pochi metri dall'Ariston....

Un cortometraggio nei sotterranei della città per realizzare un documentario per la trasmissione Rai "GEo& Geo"

San Remo città sotterranea... con sorprese a pochi note. Ecco il succo della piccola impresa compiuta da un gruppo di avventurosi che stanno realizzando un documentario per la nota trasmissione RAI “Geo & Geo”, basata principalmente sulla Pigna e sull'acqua, necessaria alla vita del centro storico. Nel frangente di sabato 19 novembre, i protagonisti sono il regista Piero Farina, la moglie e sceneggiatrice Marisa Fogliarini, gli storici del territorio Giacomo Mannisi ed Alessandro Giacobbe ed un folto gruppo degli Speleologi CAI di San Remo, guidati da Alessandro Pastorelli. Gente che è abituata a stare sottoterra come noi andiamo a fare compere in centro. Si è iniziato con l'esplorazione del primo tratto del torrente San Francesco, approfittando di uno spazio aperto nella tombinatura, presso un antico frantoio in ristrutturazione. Calandosi di lì, saltellando di balza in balza, si arriva al rio, che presenta acque pulite, limpide, nelle quali sguazzano incredibilmente alcuni pesci, forse piccole trote. L'acqua è fredda, la corrente notevole. Poi iniziano gli scarichi urbani e la linea fognaria parallela. Gli uomini del servizio ecologia del Comune accompagnano il gruppo e segnalano ogni punto. Si incontrano i punti di pompaggio dell'acquedotto vecchio. E poi l'inizio della tombinatura ottocentesca, in mattoni, mentre il torrente scorre su lastre di pietra, tacchi spezzini, come nelle pavimentazioni cittadine. E del resto è la città turistica che si amplia, sopra le teste degli esploratori. Di qui, iniziano le difficoltà. Si passa in stretti fori nelle mura, proprio sotto il centro di San Remo. Si striscia, ci si cala, si scivola. Infine si arriva all'ambiente vivibile dei frantoi a due piani che le monache della Visitazione avevano accanto al rio...frantoi ad acqua, presenti anche nelle mappe di metà Settecento del colonnello Vinzoni, citati nei catasti. Si passa tra pilastri robusti, volte in parte crollate, si osserva il livello del fango nell'alluvione del 1998, si scopre una macina rimasta lì chissà come... le murature cinqueseicentesche, le piestre sporgenti, un intonaco a marmorino ancora pressoché perfetto... si gira sempre, le immagini saranno splendide, si intervista, si ride e si scherza. Si pensa a quanto si fa in altre città per gli ambienti sotterranei, considerando che anche qui si potrebbe aprire, dopo aver pulito e messo in sicurezza... perché in fondo, basta aprire una porticina e ci si trova nell'autorimessa dei bus sotto piazza Colombo. Lì c'era il convento, poi trasformato in caserma e tribunale, bombardato e scomparso durante la seconda guerra mondiale. Si esce, vestiti come ghostbusters, in pieno centro, fra la curiosità delle persone che si avvicinano e chiedono che succede. Niente di grave, si scrive una pagina di storia di San Remo con mezzi moderni. E non è poco.

 

Commenti

Nessun commento presente.
Accedi per scrivere un commento

 
Meteo