mercoledì 29 maggio 2024
21.09.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Tribunale di Sanremo: quali speranze?

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Sanremo, presieduto dall'Avvocato Elvira Lombardi, attraverso nota stampa mostra fiducia nella possibilità che il Governo possa ancora, nel biennio che andrà a scadere il 13/09/2014 rivedere la propria posizione sul Tribunale matuziano.

Il Consiglio dell'Ordine osserva con piacere che l'attenzione riservata dal mondo politico alla situazione del tribunale di Sanremo non è venuta meno, nonostante la pubblicazione del d.l.vo n.  155 del 7.9.2012 entrato in vigore il 13 settembre successivo, che ne ha previsto la soppressione.

In particolare sono stati apprezzati sia gli interventi dei Presidente Berselli (il quale si è soffermato in apertura sul parziale recepimento delle osservazioni con le quali si invitava l'Esecutivo a non sopprimere alcune sedi, quale quella di Sanremo, nelle quali fosse più evidente l'ingerenza sui territori della criminalità organizzata) e dei Senatori Boscetto e Caliendo, effettuati nel corso dell'audizione del Ministro della Giustizia sull'attuazione della delega in materia di revisione della geografia giudiziaria svoltasi nella seduta del 19 settembre u.s., della Commissione Giustizia del Senato; sia l'approvazione all'unanimità, da parte del Consiglio Regionale della Liguria e su proposta della Lega Nord, di un ordine del giorno, del 18 settembre u.s., che impegna il Consiglio a richiedere al Ministro della Giustizia il rispetto dei pareri espressi dalle commissioni parlamentari.

Trattasi di segnali che lasciano ben sperare sulla possibilità che il Governo, in esecuzione di quanto previsto all'art. 1, comma 5, della legge 148/2011, nel biennio che andrà a scadere il 13 settembre 2014 riveda la propria posizione e corregga il decreto l.vo pubblicato il 12 settembre u.s. eliminando dall'elenco dei tribunali soppressi quello di Sanremo. Solo in tal modo si potranno davvero conseguire  l'incremento di efficienza ed il risparmio di spesa che devono essere assicurati dall'attuazione della redistribuzione sul territorio degli uffici giudiziari prevista dalla legge delega.

Il Consiglio dell'Ordine sta attualmente valutando anche la possibilità di impugnare il decreto sia davanti al TAR sia davanti alla Corte Costituzionale facendo valere anche in quelle sedi i vizi che gli sono propri e che portano necessariamente ad una sua caducazione; dato che rimangono intatte, ed ancor più rafforzate, le valutazioni effettuate nei mesi scorsi circa l'illegittimità e, a maggior ragione, l'irrazionalità del provvedimento del Governo. 


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