Dopo il rinvio del 18 Ottobre, il dottor Bruno, la dott.ssa Lucianò e il dottor Garufi si sono prestati a dubbi, domande e critiche della popolazione della città alta.

Ad introdurre l'incontro il dottor Cesare Cigna, dell'Ufficio Tecnico, il quale ha elencato i lavori destinati ad offrire un vero e proprio restyling dell'acropoli e prossimi ad essere cantierizzati: "I "progetti di recupero del centro storico" contano di ben quattordici interventi complessivi destinati a ridare smalto alla città alta. Il valore stimato delle opere in questione è di circa Euro 3.500.000. Ovviamente il  grosso del finanziamento proverrà dai fondi Par/Fas. Tra gli interventi maggiori vi saranno le riqualificazioni della zona Porta Nizza (importantissima in un futuro di "integrazione" con il progetto porto turistico degli "Scoglietti") e Porta Piemonte. Vi saranno poi le ristrutturazioni previste in Piazza Borea ed il rinforzo dello spigolo delle Scuole Elementari di Via del Capo. Più vari interventi a dimensione più locale su edifici particolari. Verrà altresì rinforzata la pubblica illuminazione".

La giusta introduzione per una delle problematiche più sentite, il colore del Seminario, l'edificio probabilmente più impattante dell'intero complesso edilizio del quartiere antico.

La Soprintendenza, attraverso una sua delegata, ha ammesso come a dover essere messo sotto accusa non debba essere il colore in sè stesso dato alla facciata dell'edificio ma la qualità del colore applicato, di una tipologia "coprente", forte ed incapace di dare vitalità al complesso. 

Il pubblico si è letteralmente incendiato sulla materia del "piano colore" e sui restauri "fai da te"di cui molti di loro sono stati accusati (all'epoca erano stati invitati e sollecitati dalla vecchia amministrazione ad attivarsi al più presto pena multe salate). In tal senso, un forte intervento dell'apicoltore Marco Ballestra ha suscitato applausi a scena aperta: "Ringrazio i Commissari per essere venuti ed avere accettato il nostro invito di cittadini. Qui c'è gente che si è indebitata per fare questi "restauri" ed ora chiede di sapere a cosa potrà andare incontro e se vi saranno rimborsi. La vecchia amministrazione aveva messo loro fretta ed imposto una serie di ditte "calate", per così dire, dall'alto, che hanno fatto il lavoro che hanno fatto. La Soprintendenza stessa non ha ricevuto notizia di veri e propri restauri, pensando erroneamente che fossero interventi di ordinaria manutenzione".

Il Prefetto Bruno si è impegnato, quindi, in prima persona insieme ai colleghi per risolvere la "querelle" Seminario e il problema "piano colore" e la platea ha trovato più calma.

Un confronto questo tra la popolazione e Commissione che andrebbe sicuramente replicato, contestualmente con gli impegni dei Commissari, in altre zone e quartieri della città.