Poco più di un'ora e venti minuti per percorrere Ventimiglia - Vallecrosia e ritorno. Questa mattina Ponenteoggi è salito in macchina, con tanto di cronometro, per constatare realmente la gravità della situazione. Partenza alle ore 7,45, percorriamo tutto Corso Genova, davanti all'edicola, prima della rotonda del distributore di benzina AGIP, un addetto ai lavori, dopo aver fatto passare all'incirca una ventina di macchine, ci mostra la sua paletta rossa di STOP. Intorno alla vettura, motociclisti e amanti delle due ruote, desolati, spengono il proprio motore. Una signora, dopo aver perso ogni speranza, afferma:  " Per lo meno da quest'oggi hanno sostituito i semafori, quelli facevano davvero salire il sangue al cervello ! ". Lo STOP per noi vale all'incirca dieci minuti abbondanti. Al segnale di verde, neppure fossimo ai pit stop di formula uno, le moto sfrecciano via e la coda riparte. Al ritorno, per rientrare a Ventimiglia, la situazione cambia drasticamente in peggio. Il serpentone di macchine inizia poco prima dell'intersezione con Via Giovanni XXIII a Vallecrosia. I semafori sembrano quasi inutili, una fila di almeno tre, quattro chilometri, occupa la corsia veicolare. Sconsolati, spegniamo anche noi la macchina, al fine di diminuire le emissioni di CO2, notiamo la paura in faccia a coloro che guidano dal senso opposto di marcia, immaginandosi, molto probabilmente il loro ritorno. Pullman in ritardo, le pensiline sono colme di persone che attendono il mezzo pubblico. Coloro che devono svoltare per andare nelle Braie a Camporosso, devono compiere manovre anche pericolose, motorini e macchine bloccano la svolta! Dopo il calcava ferroviario di Nervia, il traffico sembra snellire. Peccato, era un miraggio nel deserto. La storia si ripete, l'operaio preposto al traffico ferma la nostra marcia. Questa volta l'attesa è di quindici minuti. Giungiamo al punto di partenza alle nove meno qualche minuto.

Il messaggio è chiaro: ACHTUNG, vietato dirigersi verso Vallecrosia - Bordighera e viceversa!

L'opinione più comune si chiederà il perché questi lavori vengono svolti durante il giorno, invece che la sera. Probabilmente per non accattivarsi il malumore degli abitanti?

Facendo un veloce calcolo di costi, sacrifici e utilità, un asfalto nuovo, che aiuti il miglioramento della marcia e la sicurezza dei veicoli, può sorreggere il sacrificio di una o due notti di lavori stradali. Il beneficio sarà collettivo: degli abitanti, degli automobilisti, del cittadino che utilizza i mezzi pubblici.

L'invito ovviamente è rivolto a mantenere la calma, aiutare il passaggio di mezzi di soccorso e di pubblico intervento, come ci è capitato questa mattina e ovviamente a rispettare gli altri utenti della strada.