martedì 28 maggio 2024
28.08.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Imperia: sulla "Pallanuoto Mediterranea" venti di crisi

Cessata la festa in P.zza Dante (foto) per la splendida e storica vittoria delle ragazze imperiesi in Coppa Len, ripiegate le bandiere...che è rimasto? Tante promesse e molti costi. Ora il rischio concreto di dover ridimensionare i propri sogni.

E' di ieri la notizia che la società di pallanuoto imperiese ha indetto una forma di sottoscrizione popolare, in cui ognuno possa versare ciò che si sente, per "sostenere" economicamente la società "Mediterranea" quest'anno vincitrice della Coppa Len (una sorta di Europa League usando un metro di paragone calcistico) in una incredibile finale contro le siberiane dal nome impronunciabile delllo Jugra Khanty Mansiysk.

Festa in piazza, politici a fare a gara per assumersi il merito politico della crescita delle ragazze di mister Capanna ed, ovviamente, la promessa di portare sponsor "amici" capaci di far fare il salto di qualità alla giallorosse. 

Nel frattempo la solidità e brillantezza del gruppo ponentino veniva certificata dall'esplosione in nazionale dei talenti di Emmolo, Gorlero e Casanova (con quest'ultima, straordinario centroboa, più volte ospite di "Quelli che il calcio").

Qualcosa, poi, si è inceppato. Il movimento pallanotistico non attraversa un gran momento. E' crisi certificata se un club storico come il Camogli (maschile) abbia quest'anno rinunciato alla serie A1. La "Mediterranea" Imperia tiene duro. Ma per non "smantellare" la squadra ecco l'appello rivolto ai cittadini e agli appassionati. Basterà? Ne dubitiamo. Per continuare a sognare occorreranno sacrifici forti da parte degli sponsor. Un club di pallanuoto vuol dire stipendi per i tesserati e costi di gestione dell'impianto "Cascione" (che tra l'altro necessita di un restyling).

Fa sorridere che il Presidente Onorario di questa gloriosa società sia Claudio Scajola...Un sorriso amaro ancora a dimostrazione di come la politica italiana non creda mai fino in fondo nello sport come "volano culturale". 

Gianni Brera si sarebbe, come sempre, "incazzato" verso gli stupidi che pensano che tirare un calcio ad un pallone od infilarlo a pelo d'acqua in una vasca esaurisca in quell'istante la bellezza di un gesto su cui è, invece, necessario costruire qualcosa "intorno".

Ma si sa, a queste latitudini, è sempre stata dura fare sport a livello profesionistico con una certa continuità.

 


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