Dai satelliti geostazionari, la comunicazione del futuro passa per il Principato di Monaco e sarà un business da tanti zeri: a pensarci con largo anticipo, in un periodo storico ed economico caratterizzato dalla liberalizzazione d'internet e dalle telecomunicazioni tradizionali, non sono in tanti a farlo ed a parlarne ancora meno.

Eccezion fatta per il Monaco Press Club, che ha organizzato sul tema una conferenza animata da Jean Pierre Margossian, dirigente di TMC e dall'ingegnere turco Ilhami Aygun, presidente della società monegasca SSI. Durante il dibattito si è ben delineata la nuova sfida del Principato di Monaco, paese chiave del bacino del Mediterraneo per il suo posizionamento geografico e politico, che in intesa con la SSI, grazie a un accordo stipulato recentemente, metterà in orbita dalla primavera del prossimo anno un satellite posizionato a 52° Est in grado di coprire, insieme agli altri due preesistenti, tutta l'Europa e buona parte dell'Asia Centrale.

Questa nuova configurazione 'spaziale' permetterà, in un futuro molto prossimo, l'utilizzo di una serie di servizi broadcasting, incluso internet, radio, televisione in HD, telefonia, video e quanto compreso nel mondo delle telecomunicazioni. La differenza, oltre all'elevata perfomance del segnale, saranno i prezzi estremamente competitivi del servizio.

Monacosat 52 E infatti sarà un satellite all'avanguardia, uno strumento potentissimo che avvicinerà le comunicazioni con tutti i paesi dell'Europa e di quasi tutta l'Asia e, se vogliamo, avrà anche caratteristiche di un mezzo di trasmissione ecologico, visto che potrà permettere anche di collegarsi con sedi e strutture scolastiche dislocate in paesi difficili da raggiungere ma adatti per l'e-learning a distanza, con maggior qualità rispetto a quanto offerto attualmente dalle connessioni telefoniche via web.