venerdì 7 giugno 2024
21.10.2011 - Alessandra Chiappori

Imperia, colleggiata di San Giovanni: restaurata la cappella dei Santi Crispino e Crispiniano

L’inaugurazione dell’opera è il primo di una serie di eventi dedicati ai 250 anni dalla consacrazione della chiesa

IMPERIA. Cinque mesi di lavori e l’impegno di una squadra di circa quindici persone, tanto è stato necessario per portare a termine i lavori di restauro di una delle cappelle forse meno note della Colleggiata di San Giovanni a Imperia, quella dei santi Crispino e Crispiniano, protettori dei calzolai e dei ciabattini. L’evento sarà celebrato sabato 22 ottobre con una Santa Messa Solenne alle 18.30, celebrata dal Vicario Generale della Diocesi Mons. Giorgio Brancaleone. Si svolgerà invece domenica 30 ottobre alle ore 21.00 sempre in san Giovanni la presentazione del restauro, con interventi, allietati dagli intervalli musicali del Maestro Diego Campagna, del prof. Luciano Livio Calzamiglia per la parte storica, e del restauratore dott. Angelo Ardissone per la parte tecnico-artistica.

“I lavori hanno interessato fondamentalmente tre problematiche” spiega Ardissone “gli annerimenti da fumi, le infiltrazioni risalenti a qualche anno fa, prima del rifacimento del tetto, e alcuni interventi mal riusciti di restauri passati, come stucchi o aggiunte di pezzi”. E in effetti, quello che doveva essere un restauro veloce, quasi una pulitura rapida, si è rivelato poi un intervento complesso e lungo, a causa della molteplicità delle parti compromesse e dei relativi danni. “Un lavoro tutto finanziato dalle piccole risorse della Parrocchia” aggiunge Ardissone “che ha permesso però di scoprire dettagli finora sottovalutati: la volta della cappella è l’unica dell’edificio lavorata a cassettoni esagonali, probabilmente di fine Settecento. Per la sua complessità potrebbe essere la prima cappella realizzata con questa tecnica, troppo complessa per proseguire, oppure l’ultima”.

Il dottor Ardissone ha poi raccontato delle diverse situazioni con cui il team di restauratori si è trovato a lavorare: “la volta era stata compromessa da colori aggiunti a metà del Novecento e dal problema dell’umidità, che ha visto un risanamento delle parti intaccate dall’infiorescenza salina con consolidanti duraturi”. Gli interventi deleteri della metà del Novecento hanno danneggiato, più che restaurare, diversi elementi della cappella: i rosoni della volta, i marmi, con dorature non originali, hanno aggiunto stuccature e murature che nascondevano dettagli importanti, come le teste d’angelo a termine della tavola, sull’altare. “Alcuni danni si sono rivelati irreparabili” ha aggiunto Ardissone “negli anni, a seguito di diverse puliture con acqua calda, la resina che teneva unite e incollate al fondo le lastre di marmo si è sciolta, facendo uscire aloni giallastri che non si possono eliminare”.

Grazie ai restauri e al lavoro ravvicinato sulla cappella, sono emersi altri interessanti dettagli, come per esempio i falsi marmi, in gergo i marmorini con cui sono realizzate le pareti, composte da colore e polvere di marmo per la quale è sufficiente una strofinata per brillare come vero marmo: “la tecnica è la stessa dell’altare del san Carlo” ha commentato il restauratore “i marmorini sono ottimi, così ben realizzati e in buone condizioni che è bastato lavarli”. E a giudicare dall’aspetto odierno della cappella, pulita e dai colori vivaci, i restauri hanno davvero permesso di recuperare l’antico splendore. Solo un dettaglio mancante, le due nicchie vuote sopra l’altare, che andranno presto completate per l’inaugurazione dell’opera con l’inserimento delle statue lignee dei santi Giacomo e Filippo. Risalenti alla fine del Seicento o inizio Settecento, queste opere appartenevano probabilmente alla vecchia chiesa di san Giovanni , sono state restaurate per eliminare i tre stati di ridipinture che le avevano sciupate nascondendo i colori originali, e per riscoprire così l’originale bianco avorio che le fa sembrare addirittura marmoree.

Questo restauro e l’inaugurazione con gli eventi ad essa collegati vogliono essere il primo di una serie di eventi che la parrocchia promuoverà nei prossimi mesi per festeggiare i 250 anni dalla consacrazione della Colleggiata.

 

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