venerdì 29 marzo 2024
15.04.2012 - Alessandra Chiappori

La biblioteca Lagorio per la Settimana della Cultura

Visite guidate a Imperia allo studio di Edmondo de Amicis e agli archivi storici della biblioteca

alcuni dettagli dello studio ricostruito di De Amicis e dello spazio a lui dedicato presso la biblioteca Lagorio

Tra le varie iniziative che hanno visto coinvolte le strutture museali e i diversi istituti di cultura della Provincia di Imperia nell’ambito della Settimana della Cultura - che è stata inaugurata ieri e proseguirà fino a domenica prossima - la biblioteca Civica di Imperia ha aperto le porte al pubblico per visite guidate ai suoi archivi e allo studio di Edmondo De Amicis. Le visite proseguiranno tutti i giorni della settimana dalle 10 alle 12, domenica compresa, la prenotazione è facoltativa al numero 0183572601.

Scrittore nato a Imperia e trasferitosi poi a Torino, De Amicis ha in realtà mantenuto molti legami con la storia del capoluogo, a partire dal nome della piazza antistante la biblioteca stessa. La città non solo può vantare le origini di uno dei più noti letterati del XIX secolo, ma, per esplicito desiderio dell’ultima discendente di De Amicis, la nuora Vittoria Bonifetti, ha ricevuto in dono prezioso materiale e oggettistica originale dello scrittore, ora esposti nello spazio museale della biblioteca, di recente spostata negli adeguati e moderni spazi dell’ex tribunale. Esattamente nel palazzo di fianco, attuale sede della Guardia di Finanza, nacque De Amicis, in quella che all’epoca era ancora Oneglia.

Lo spazio museale dedicato allo scrittore vede la ricostruzione del suo studio personale, composto  da una serie di librerie e vetrine, uno scrittorio, poltrone e sedute, preziosi mobili in legno di mogano, lavorati in un elegante stile inglese e raffinate chiambrane, decori per finestre in vetro cattedrale e stagno. Gli scaffali contengono un patrimonio di assoluto valore, la biblioteca personale di De Amicis, pregiato archivio di più di 3000 volumi, tra cui spiccano le opere più care all’autore, quelle a lui dedicate dagli amici intellettuali francesi, libri di storia, filosofia, romanzi. Tra questi, la raccolta completa dei suoi scritti, alcuni – ed è soprattutto il caso del notissimo “Cuore” – presenti in svariate edizioni e traduzioni da tutto il mondo.

“Cuore”, romanzo di estremo successo che da sempre con il suo alone di fama tende a celare tutto il restante lavoro intellettuale deamicisiano, dalle opere di viaggio, gli appassionanti reportage sull’Olanda, Londra, Parigi, Costantinopoli, ai lavori dedicati all’impegno sociale, tra cui gli scritti sull’emigrazione, che spesso toccavano così da vicino gli stessi liguri. E ancora, gli articoli del De Amicis giornalista su “La Lima”, periodico della Federazione Socialista Onegliese, giornale del quale la biblioteca vanta la conservazione dell’intero archivio, custodito presso il deposito librario.

Ma non ci sono solo opere locali. Se i documenti e gli oggetti presenti in biblioteca contribuiscono ad aprire lo sguardo su un De Amicis intellettuale a tutto tondo nel contesto ottocentesco che lo vede protagonista del dibattito letterario e sociale, con le aperture straordinarie si scopre anche la presenza nell’archivio librario di alcuni incunaboli (opere originali quattrocentesche), varie cinquecentine, altri volumi del Seicento e del Settecento. “Questi preziosi materiali” ha spiegato la bibliotecaria e guida Isa Gastaldi “provengono dalla vecchia biblioteca di Porto Maurizio, esistente naturalmente prima della fondazione di Imperia nel Novecento. La biblioteca aveva avuto la fortuna di poter raccogliere volumi antichissimi da svariati conventi e monasteri della zona. Tutti questi libri sono confluiti nella biblioteca di Imperia, e fino a poco fa erano archiviati senza possibilità di visita”. Dal 2009, con lo spostamento nella nuova sede, la biblioteca ha potuto restaurare gli archivi, ora aperti per visite e consultazioni su richiesta.

Insomma, la biblioteca apre le porte alla storia di De Amicis ma, in fondo, anche alla propria storia, e così a quella della città di Imperia, che risale a epoche in cui Porto Maurizio e Oneglia avevano ancora esistenze separate. Storie locali inseparabili da storie nazionali, e biografie celebri come quella deamicisiana che rivelano radici tutte imperiesi, questo e altro regala una visita alla biblioteca “Leonardo Lagorio”. È un legame che De Amicis stesso teneva a ribadire, come si può dedurre da questo estratto dal discorso pronunciato nel 1905 in occasione di una visita a Oneglia:

“Partito di qui nell’età che non lascia traccia nella memoria, non portai con me nessun ricordo della città dove son nato. Ma tante volte, nella mia famiglia, da ragazzo e da giovinetto, La intesi rammentare, e così lungamente se ne parlava, e con tanto affetto, che le immagini riflesse di questi luoghi e delle persone e delle cose presero nella mia mente vita ed evidenza di ricordi diretti, in modo che la primissima infanzia divenne per me come la visione intima d’una presistenza misteriosa, più bella e più poetica della fanciullezza di cui serbo chiara coscienza. Perciò, in fondo ai miei ricordi più lontani, vidi sempre il mare, ed era questo mare; e sempre desiderai di ritornare alla mia città natale come se vi dovessi ritrovare qualche reliquia viva della mia casa paterna; e ogni saluto cortese che mi venne da Lei mi fu caro come l’eco d’una voce domestica; e ogni volta che mi suona nelle mente il suo nome mi pare che mi sia mormorato all’orecchio dai due vecchi venerati che me lo insegnarono”.

 

 

alcuni dettagli dello studio ricostruito di De Amicis e dello spazio a lui dedicato presso la biblioteca Lagorio


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