La Festa delle Erbe di Cosio d'Arroscia, cucina bianca e civiltà pastorale FOTOSERVIZIO
Si è svolta oggi l'8° Festa delle Erbe a Cosio d'Arroscia, nel comune montano si è celebrata la civiltà delle malghe liguri, della cucina bianca e delle erbe che hanno fatto la fortuna della gastronomia ligure nel mondo
Basilico, maggiorana, timo, rosmarino, salvia, bietole e non solo sono state il cuore delle celebrazioni di oggi a Cosio d'Arroscia, centro montano della civiltà occitana delle Alpi Marittime.
In un percorso gastronomico snodato lungo i carrugi del paese si sono alternati animatori e un gruppo di suonatori di stornelli alla scoperta non solo della cucina bianca e dell'utilizzo delle erbe aromatiche e officinali ma anche degli attrezzi da lavoro della civiltà delle malghe e di come si viveva fino a non molto tempo fa.
Diverse le case e le cantine aperte con pezzi di arredamento "delle nostre nonne", utensili e i campanacci delle mucche, riccamente decorati per poter sfoggiare, orgogliosi, alle fiere la più bella della propria stalla.
A Cosio d'Arroscia è stato anche aperto un Museo delle Erbe, per conoscere il patrimonio della gastronomia ligure e per difenderne la sua specificità in un'epoca di vera e propria globalizzazione del gusto e allontanamento dalla tradizione alimentare.
Tradizione ben rappresentata dal pane e dalla salvia fritti, dalla polenta bianca, fatta con patate e resa gustosa dai porri, dalle turle, pasta fresca con ripieno di patate e menta, dai "ravioli" di bietole e cicoria e dall'immancabile bruzzo, in un menu' ricco anche se decisamente vegetariano.
Una festa decisamente riuscita e ben organizzata che ha riscosso successo non solo tra gli imperiesi saliti per la domenica in montagna ma anche tra i numerosi turisti stranieri sempre più innamorati del nostro entroterra, come constatato anche dall'Assessore Regionale all'Agricoltura Giovanni Barbagallo accompagnato dal Consigliere Provinciale Riccardo Giordano.