venerdì 19 aprile 2024
25.10.2011 - Alessandro Giacobbe

La piazza principale di Pantasina. Il mazzo di carte del passato...

Pantasina, un po' più di 120 abitanti e tante storie da raccontare. A partire dalla sua storica piazza, un luogo metafisico che è passaggio obbligato. Per chi viene da Vasia, capoluogo comunale, per chi scende a Prelà, per salire verso il Colle d'Oggia e i suoi panorami sconfinati. Si parla dell'incontaminata alta val Prino, entroterra di Porto Maurizio. Pantasina è formata da varie borgate, alcune legate a singole famiglie originarie (centri virilocali). La piazza unifica questi luoghi e si pone come fulcro di un sistema urbanistico con i luoghi del sacro. Qui sorge la chiesa parrocchiale dalla singolare dedicazione alla Trasfigurazione di Nostro Signore, originariamente dedicata al Santo Salvatore. Una ricostruzione seicentesca (1621-1631) legata a maestranze della valle. Però sono state utilizzate strutture della chiesa precedente. Lo rivela un portale oggi laterale, con rilievi in pietra ed iscrizioni, datato al 10 aprile 1484 (e se vi volete divertire, dovrebbe esserci anche la firma di chi lo ha realizzato).

Sull'altro lato della piazza si erge l'oratorio settecentesco di Santa Caterina: un titolo femminile sicuramente più antico rispetto a questa sede. Probabilmente la prima “casaccia” della confraternita era in altro sito e di aspetto molto più ruvido. La dedicazione è altresì importante perché ricorda la presenza della stessa confraternita nel centro principale e costiero di Porto Maurizio.

Oltre alla realtà religiosa c'è il minuto del vivere comune: un angolo lasciato ai lavatori coperti.  Palazzi d'uso pubblico sull'altro lato della piazza vicino alla parrocchiale. E poco distante un grande portale datato al 1545, come incastonato in un edificio modesto, ricorda la devozione (rinnovata, forse estorta) di Claudio di Tenda, alla madre Anna: i signori locali, i Lascaris di Tenda, a quel tempo, avevano dissapori comuni alle migliori famiglie. Bello dunque trovarsi qui, su questo crocevia, per decidere se salire verso Vasia, scendere al mare tra boschi di olivi trattenuti sulle fasce murate oppure salire verso il panoramico santuario della Madonna della Guardia, i prati, le distese di lavanda recentemente recuperate. Un luogo che si riempie la seconda domenica di ottobre per la festa della castagna, ma che riempie, potenzialmente, anche il cuore nella sua semplicità rurale.

 

 


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