Trekking: nel week end il 4° seven summits challenge sulle Alpi Liguri
Sono una ventina, numero record da quando (correva l'estate 2009) si svolge l'iniziativa, i "trekker" che quest'anno sono pronti ad affrontare il Seven Summits Challenge, impegnativa due giorni alla conquista di sette delle cime più alte delle Alpi Liguri.
La quarta edizione è in programma sabato 7 e domenica 8 luglio, con partenza da Ormea ed arrivo a Monesi di Triora, attraversando le montagne ai confini tra le province di Imperia e Cuneo, a due passi dal confine con la Francia.
L'iniziativa intende valorizzare il ricco patrimonio naturale e montano dell'entroterra ligure. Anche all'estero, considerato che cinque degli appassionati che hanno aderito sono stranieri. L'organizzazione è curata dall'Associazione Oltre e dalla sezione di Imperia Alpi Marittime del Club Alpino Italiano, in collaborazione e con il patrocinio di Assessorato al Turismo della Provincia di Imperia, Comune di Ormea, Pro Loco di Ormea, Associazione Alta Via dei Monti Liguri, Csen e Monesi Young. Sostengono l'iniziativa Conad, Fratelli Carli, Pastificio Fratelli Porro, Cantina Case Rosse, Rifugio Don Barbera e Bar La Vecchia Partenza. Partner tecnici: Haglofs e MareSport.
Il format della quarta edizione, come l'anno passato (quindici finisher), prevede due "tappe", con sosta intermedia per il pernottamento al Rifugio Don Barbera (Colle dei Signori, 2.070 metri slm). Le novità sono la partenza da Ormea (in precedenza si è sempre partiti da Viozene) e l'introduzione, come prima vetta, dell'omonimo Pizzo. L'arrivo è sempre fissato a Monesi di Triora, l'unica stazione sciistica del ponente ligure.
Gli iscritti sono soci del Club Alpino Italiano o di Associazione Oltre.
Il primo giorno, sabato 7, con partenza all'alba, è prevista l’ascesa al Pizzo d'Ormea (2.476 m), al Bric di Conoia (2.520 m), al Monte Mongioie (2.630 m) e alla Cima delle Saline (2.612 m), per un totale di oltre 2.260 metri di dislivello positivo, con un percorso di circa 22 km. Domenica 8 sarà invece la volta di Punta Marguareis (2.651 m), Monte Bertrand (2.482 m), Cima Missun (2.356 m) e, a conclusione, Monte Saccarello (2.200 m), per 1.600 metri di dislivello positivo diluiti in 20 km di cammino. Arrivo nel primo pomeriggio a Monesi, dove i partecipanti saranno festosamente accolti. E' stato scelto di inserire otto vette in modo da poter effettuare, in una delle due giornate, un cambiamento di rotta qualora le condizioni meteo non fossero favorevole ed avere comunque buone chance di portare comunque a termine la "sfida".
A tutti coloro che affrontano l'appassionante sfida è consuetudine che vengano consegnati un prestigioso diploma ed una t-shirt ricordo, quest'anno griffata "Haglofs".
"Da sottolineare che non si tratta di una gara: si procede in gruppo - dicono gli organizzatori -. Una quarantina sono stati in totale, negli anni scorsi, nelle diverse versioni che sono state proposte, coloro che l'hanno portata a termine, comprese diverse donne. Pochissimi hanno dovuto rinunciare strada facendo, ma solo per la stanchezza. L'edizione inaugurale è stata articolata in tre giornate, con base a Coldinava. Nel 2010 si è svolta anche le versione "extreme", in un sol giorno, con una dozzina di partecipanti che sono riusciti, a passo spedito, a completare il percorso in poco più di 11 ore. Il Challenge è ovviamente rivolto a persone che abbiano confidenza con la montagna e un buon grado di preparazione. L'assistenza è garantita da un mezzo fuoristrada. L'iniziativa è inserita nel calendario ufficiale del Cai di Imperia".
Il Seven Summits Challenge è nato per analogia con l'impresa realizzata dall'alpinista e uomo di avventura Lorenzo Gariano, presidente di Oltre, imperiese che per molti anni ha vissuto in Inghilterra. Il 2 gennaio del 2009 Gariano, arrivando sul punto più vicino al cielo del Vinson Massif (4.897 metri slm), la montagna più alta dell’Antartide, completò l’impresa di scalare le cime più alte di ognuno dei sette continenti, terzo italiano nella storia a riuscirci. In carniere finì così tutta la “collezione” che, iniziata nel febbraio del 1997 in Africa con l’ascesa al Kilimanjaro, era poi proseguita con l’Aconcagua (Sudamerica, 6.959 m, marzo 2000), l’Elbrus (Europa, 5.642 m, settembre 2000), il Mac Kinley (Nordamerica, 6.194 m, giugno 2001), l’Everest (Asia, 8.948 m, maggio 2006) e la Carstensz Pyramid (Oceania, 4.884 m, dicembre 2006), fino all’ultima fatica di tre anni fa.
"Il Challenge ideato da Lorenzo – dice uno degli escursionisti che ha preso parte alle precedenti edizioni dell’iniziativa – è un’affascinante esperienza che consiglio a tutti gli amanti della montagna, purchè allenati ed equipaggiati. Al di là dell’accattivante sfida e del confronto con sé stessi, vivere due giorni in gruppo assegna al Challenge i connotati della spedizione in un ambiente integro, dove il rifugio diventa luogo di aggregazione e di ristoro nell’affrontare tante cime in rapida successione. Quest’anno ci sarà la novità che riguarda l’inserimento del Pizzo d’Ormea, variando la tipologia del percorso, con una miglior distribuzione della fatica fisica sulle due giornate. Il Marguareis in chiusura della prima giornata, salito dal Passo delle Capre, rappresentava davvero un cimento dopo Mongioie e Saline, la collocazione ad aprire la seconda giornata della più alta vetta delle Alpi Liguri renderà le Seven Summits una 48 ore da vivere tutti insieme intensamente".
Al di là del valore fisico ed atletico dell’impresa, il Seven Summits Challenge rappresenta un'occasione pressoché unica per scoprire il meraviglioso ambiente delle Alpi Liguri ed ammirare il Mar Ligure da terrazze d'eccezione. Nel salire e scendere dalle montagne incontrate lungo il percorso si aprono squarci di rara bellezza nei quali, alternandosi tra aspre rocce e boschi rigogliosi, una biodiversità unica al mondo, il mare continua a fare capolino all’improvviso, quasi a ricordare che solo in questa zona dell’Italia si può camminare oltre i "duemila" e godere di queste incantevoli vedute.