Interrogatori blindati e rigorosamente "off limits" per la stampa. Il primo ad incrociare lo sguardo con il magistrato è stato l'ex direttore generale della "Porto di Imperia s.p.a." Carlo Conti.

Assistito dal suo Avvocato, Alessandro Mager del foro di Sanremo, è parso tranquillo. "Il mio cliente ha chiarito come egli sia l'ex direttore generale della società "Porto di Imperia" e come tale ha auspicato la valutazione di questa circostanza rapportata ai fatti oggetto di accertamento da parte dei magistrati. Tengo a sottolineare come, come legale, abbia avuto poca possibilità di colloquiare con il mio cliente in questi cinque giorni. Vista la mole del quadro accusatorio era impossibile "smentire" nei fatti, già oggi, il tenore delle accuse. Al nostro vaglio una richiesta di assegnazione agli arresti domiciliari attraverso il un'istanza al Tribunale del Riesame". Queste le parole dell'Avvocato sanremese.

Quindi Carlo Conti è stato riaccompagnato in carcere.

E' stato, poi, il turno di Francesco Caltagirone Bellavista. Il costruttore romano era assistito dall'Avv.to Nerio Niodà, il quale all'uscita dall'interrogatorio del suo cliente si è così espresso: "Il mio assistito ha risposto con tranquillità alle domande postegli dal Gip. Ha ricostruito per filo e per segno tutto l'iter burocratico - amministrativo ed economico - che ha portato alla creazione della "Porto di Imperia s.p.a." e all'avviamento dei lavori di costruzione del bacino portuale nel capoluogo imperiese. Si è dichiarato sicuro di avere operato sempre nella legalità. Abbiamo già formulato istanza di assegnazione agli arresti domiciliari. Il Gip, in tal senso, si è riservato".