lunedì 10 giugno 2024
10.01.2013 - VALERIO GAMBACORTA

Circonvenzione di incapace: prima udienza per l'impiegato delle poste ventimigliese

Francesco di Benedetto (51 anni) chiamato a rispondere di tale reato per essersi fatto intestare, secondo l'accusa, da un anziano una polizza/vita del valore di Euro 50.000. A giudizio anche un ex Maresciallo dei Carabinieri per omessa denuncia.

I fatti: l'anziano, secondo l'accusa, sarebbe stato raggirato dall'imputato ed è deceduto lo ricordiamo, qualche anno fa, nel rogo del suo appartamento (nell'incendio bruciato anche il documento polizza al centro della vicenda).

Nel procedimento, presa in esame anche la "tranche" relativa all'ex Maresciallo dei Carabinieri Buzzanca in servizio presso la Stazione di Ventimiglia, accusato di aver omesso la trasmissione della denuncia di smarrimento della polizza effettuata dallo stesso Di Benedetto (la polizza, infatti, andò bruciata insieme ad altri averi dello sfortunato Muratore nel rogo della casa).

La posizione dell'ex graduato dell'Arma tutelata dall'Avvocato Giorgio Valfrè, il quale ha, anche nelle fase iniziali della vicenda processuale, chiarito come il suo assistito non avesse certo alcun obbligo di trasmissione della denuncia medesima (la prassi delle denunce per "smarrimento" infatti non lo prevede) e se qualora ciò fosse dovuto accadere questo sarebbe senz'altro stato compito, come regola e prassi, del graduato più alto in caserma.

Il Giudice per le indagini preliminari dott.ssa Maria Grazia Leopardi non aveva però creduto a questa ricostruzione difensiva, rinviando a giudizio anche l'ex graduato dei Carabinieri, ora in pensione.

La vittima, a detta di molti, aveva stretto una sorta di rapporto amicale molto vicino con il dipendente sotto processo; ciò lo portava a recarsi sempre allo sportello del Di Benedetto per le varie operazioni relative alla pensione ecc.; la co - intestazione della polizza potrebbe, quindi, essere legata a questo particolare della vicenda privata e personale del Muratore.

Il Di Benedetto è stato, altresì, rinviato a giudizio per essersi fatto donare da altro anziano, sempre, secondo le accuse, profittando dell'altrui stato di incapacità, un televisore seppur di modico valore.

La difesa Felici (parte civile lo ricordiamo) ha sempre lamentato lo stato di progressiva incapacità di intendere e di volere cui sarebbe andato incontro negli anni il Muratore. Da non trascurare la vicenda dell'ex Maresciallo e delle Poste, chiamate in giudizio per un omesso controllo del lavoro svolto dal proprio dipendente.

Stamane in un'aula penale occasionalmente "trasferita" al primo piano (normalmente vi si svolgono le cause civili) e davanti al Tribunale Collegiale presieduto dal dottor Paolo Luppi che, prima di iniziare il procedimento, ha dovuto più volte "silenziare" (come direbbe Mario Monti...) l'uditorio esterno minacciando di adire la Procura per "interruzione di pubblico servizio" è stata evasa la prima parte degli incombenti istruttori - presente in qualità di Pubblico Ministero il dott. Cavallone - e sono stati "smaltiti" un buon numero di testi: tra questi l'Ispettore Capo della Polizia Alfredo Tiberi, l'anziano Ugo Mortillaro ed il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Ventimiglia Antonino Fastella.

In particolar modo, l'Ispettore ha riferito della "sorpresa" avuta dai famigliari dello scomparso Muratore allorchè al momento di dover riscuotere la somma garantita dalla polizza/vita, al centro delle vicende contestate, questa risultasse essere già stata prelevata da terza persona. Un rapido controllo ed emergeva il nome di Francesco di Benedetto, cointestatario appunto della "somma cartolare".

Di qui ovviamente, il via alle indagini vere e proprie e alla successiva formulazione della contestazione del reato di "circonvenzione di incapace" al Di Benedetto.

E' stato, altresì, ascoltato Ugo Mortillaro, l'anziano che donò al Di Benedetto, per "sdebitarsi" con l'impiegato, un televisore  di "modico valore": ha stamane in aula ricostruito questa vicenda collocata "a margine" della contestazione principale.

Relativamente alla "tranche" Buzzanca - ed alla imputazione per il graduato dei Carabinieri in pensione di "omessa denuncia" - è stato ascoltato come teste il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Ventimiglia Antonino Fastella, il quale ha provveduto a fare il punto della situazione in ordine alla "prassi" vigente circa la trasmissione delle denunce alla Procura.

L'udienza è stata poi rinviata per la prosecuzione delle prove ed audizione di ulteriori testi all'11 Aprile 2013. 


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