Dopo aver interrotto i rapporti per circa 10 anni a causa di precedenti tentativi da parte della figlia di sottrarre beni e denaro alla madre, nel settembre del 2010 il nipote avvicina la nonna chiedendole di riunire la famiglia in quanto la situazione era cambiata e sostenendo che lui e la madre soffrivano moltissimo per i dissapori creatisi. La sig.ra Lidia, questo è il nome della vittima, dopo anni passati in solitudine e dopo esser stata privata anche di poter veder crescere il nipote si lascia convincere e acconsente alla loro proposta di andare a vivere tutti insieme nell'ottobre scorso nel suo appartamento in affitto, situato nel centro di Sanremo. Già appena trasferiti inizia il lungo calvario dell'anziana:  dapprima le viene imposta la presenza di due cani nonostante il suo parere opposto,   gli arredi, gli abiti e gli effetti personali della nonna vengono cambiati e gettati a discrezione della figlia e del nipote, le vendono l'argenteria e le svuotano il conto corrente. Successivamente il telefono viene sostituito con un cordless che veniva portato via di casa  dai due quando non erano presenti e le cancellano la rubrica così che non possa contattare amici e parenti per chiedere aiuto. Culmine della vicenda il 21 gennaio di quest'anno quando la figlia chiama il 118 sostenendo che la madre avesse tentato il suicidio e che attuasse comportamenti autolesivi, chiedendo quindi il ricovero presso il reparto di psichiatria di Bordighera. I sanitari, attestando la piena facoltà d'intedere e di volere dell'anziana e il suo perfetto stato di salute mentale, la dimettono il 20 gennaio, scatenando le ire della figlia la quale fa una scenata con i medici e il personale sanitario insistendo affinchè la madre venga ricoverata il più a lungo possibile presso il reparto di psichiatria in attesa di trovare una struttura idonea dove collocarla in pianta stabile. La Sig.ra Lidia prova a tornare autonomamente a casa ma capisce che non potrà restarci perchè i famigliari chiamano immediatamente un'altra ambulanza chiedendone nuovamente il ricovero. Trova rifugio presso una vicina e successivamente va a vivere in una pensione trovando la forza il giorno dopo, il 21 gennaio, di presentarsi in Commissariato di Polizia a Sanremo per denunciare quanto le era accaduto. 

Le indagini confermano che i familiari hanno messo in atto una sequenza di comportamenti oltraggiosi e violenti al fine di poter disporre liberamente della pensione dell'anziana, 720 euro, e dei suoi averi, allontanandola di casa ed è stato appurato che i due avevano anche minacciato i vicini di casa e gli amici di non andare in giro a raccontare quanto accadeva tra le mura domestiche.

Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Sanremo, la Dott.ssa Marrali ha chiesto e ottenuto pertanto  la misura cautelare in parola nei confronti dei due, i quali sono stati trasferiti presso le case circondariali di Genova Pontedecimo, la madre, e Sanremo. 

Tiziana Lizzari è piuttosto nota in città in quanto è stata candidata al consiglio comunale di Sanremo nella lista “Sanremo è donna” nel 2009 ed era rappresentante di lista per il PDL, mentre il figlio girava sovente vestito impeccabilmente nella divisa dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia. Anche stamane al momento dell'arresto ha chiesto alle forze dell'ordine di aspettare per sistemarsi bene la cravatta.

L'indagine, hanno spiegato nella conferenza stampa di oggi alle 12, il Procuratore, Dott. Cavallone, e  il Primo Dirigente del Commissariato di Sanremo, Dott.  Zupo, si colloca nel filone delle indagini sui maltrattamenti agli anziani, fenomeno in aumento e percentualmente alto rispetto ad altre tipologie di reato trattate dalla Procura, invitando in conclusione cittadini a segnalare gli episodi di violenza psicologica e fisica ai danni di anziani a cui potrebbero potrebbero assistere.