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18.05.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Ventimiglia: "atti di crudeltà" verso cucciolata "shitzu". Assolti.

A giudizio stamane avanti al Tribunale monocratico di Ventimiglia due cittadini della Repubblica Ceca per atti di crudeltà nei confronti di ventidue membri di una cucciolata "shitzu".

Il Primo Aprile 2010 il Corpo Forestale dello Stato provvide nel cuore della notte (erano circa le tre di mattina) a bloccare un furgoncino Peugeot con a bordo Peter Kovacs e Tomas Pichna (entrambi cittadini della Repubblica Ceca) che partiti da Praga erano diretti verso la Spagna.

Fermati all'altezza della barriera autostradale di Ventimiglia, all'apertura del vano posteriore, i "forestali" scoprirono ben centododici cuccioli di razza "shitzu" stipati, appunto, nel retro dell'autovettura.

"All'apparenza le condizioni dei cuccioli sembravano buone, ciascuno di loro aveva uno stuoino e v'era acqua a sufficienza per l'intera cucciolata. Provvedemmo a sequestrare i ventidue cuccioli che, però, presentavano una situazione più delicata e particolare: con problematiche di tipo gastroenterico e soprattutto sprovvisti della documentazione sanitaria idonea che permettesse loro di circolare "liberamente". Infatti, questi, non avevano i tre mesi di vita richiesti ai fini della vaccinazione per la produzione degli anticorpi necessari per farli circolare staccandoli dalla loro madre", queste oggi le parole di uno dei "forestali" che all'epoca dei fatti provvidero al sequestro.

Il Pubblico Ministero, dott.ssa Raffaella Molinari, chiedeva la condanna degli imputati per gli atti di crudeltà nei confronti dei cuccioli, essendo provato il dolo specifico nell'azione degli imputati, nella fattispecie, come previsto dalle norme e dalla giurisprudenza, consistendo la crudeltà anche in un disagio psicofisico della cucciolata (il distacco prematuro dalla madre). 

La difesa affidata all'Avv.to F.C. del foro di Sanremo si associava alle richieste dell'accusa. 

Il Giudice monocratico, Dottor. P. Luppi, ritenendo, invece, non provato il "dolo specifico" delle sevizie e delle crudeltà ma solo provato uno stato di stress psico-fisico per la cucciolata non assimilabile, però, alle crudeltà mandava assolti i due imputati, con restituzione ai medesimi dei cagnolini oggetto di sequestro (se non in corso provvedimenti di natura amministrativa).

Il Pubblico Ministero, all'esito delle motivazioni, si riservava appello avverso detta sentenza di assoluzione.


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