lunedì 10 giugno 2024
13.01.2012 - REDAZIONE

Ventimiglia: rintracciato nella notte il Suv investitore del vigile urbano

Sono uno rom tedesco ed un altro ex Jugoslavo i due fermati alla frontiera italo- francese di Ventimiglia e fortemente sospettati di aver ucciso ieri sera a Milano un agente di Polizia municipale

Le prime conferme ufficiose cominciano a trapelare dal Comando di Polizia Municipale del Comune di Milano il cui Primo Dirigente, Tullio Mastrangelo, comunque continua a non confermare l’arresto dei responsabili dell’omicidio del vigile meneghino, d’origine siciliana, Niccolò Savarino di quarantadue anni deliberatamente travolto da un Suv ieri sera, attorno alle diciotto e trenta. nei pressi della stazione ferroviaria della Bovisa a Milano. Tutto però lascia pensare che i due nomadi di etnia sinti, l’uno di cittadinanza tedesca e l’altro di cittadinanza di una nazione dell’ex Jugoslavia, fermati nelle prime ore di questa mattina ad uno dei valichi di frontiera con la Francia a Ventimiglia siano proprio gli autori del brutto episodio costato la vita al tutore dell’ordine del capoluogo lombardo caduto nell’adempimento del proprio dovere.

Lo si è appreso pochi minuti fa da voci sempre più insistenti raccolte a Palazzo Marino, sede ufficiale del Comune di Milano. Molto probabilmente, comunque, in tarda mattinata in Procura, sempre nella città lombarda, si terrà una conferenza stampa. I due, ammanettati, in queste ore vengono trasferiti dalla città imperiese a Milano per essere sottoposti ad un confronto all’americana con i testimoni del brutale episodio. Come si ricorderà ieri sera, il vigile vittima della violenza dei due a bordo del Suv di colore bronzo scuro si era avvicinato ad un gruppo di nomadi a bordo di un camper di colore bianco che litigavano animatamente con altri loro consimili. All’improvviso, proprio mentre la vittima chiedeva loro i documenti in una stradina laterale al piazzale della Bovisa, sopraggiungeva alle loro spalle il Suv che travolgeva il vigile in bicicletta, uccidendolo pressoché all’istante, per poi fuggire. Nella vicina Via Imbriani il conducente del fuoristrada si liberava della bicicletta appartenuta all’ucciso e rimasta impigliata tra le ruote del veicolo. Stamattina alle quattro la svolta: i carabinieri del nucleo radiomobile rinvenivano il Suv di marca Bmw ammaccato, con tracce della vernice del biciclo della Polizia municipale e del sangue del povero Savarino. Il veicolo non risultava rubato e, quindi, è stato uno scherzo risalire all’identità del proprietario e del suo amico. Poi l’epilogo a Ventimiglia con l’arresto del tedesco e dello slavo di etnia sinti.                                   

Sergio Bagnoli   


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