sabato 8 giugno 2024
07.01.2012 - VIVIANA SPADA

Un momento letterario al giorno: Giorgio Caproni

Un breve ritratto del poeta, livornese di nascita e genovese d'adozione

Cento anni fa, il 7 gennaio 1912, nacque a Livorno Giorgio Caproni.

La sua famiglia si trasferì a Genova nel marzo del 1922 e qui il giovane Giorgio terminò gli studi e quindi frequentò la facoltà di Magistero, dedicandosi contemporaneamente allo studio del violino e alle lezioni di filosofia di Giuseppe Rensi.

Dapprima commesso, poi impiegato e infine maestro elementare, pubblicò la sua prima raccolta di poesie nel 1936 e, due anni dopo, nel 1938, si trasferì a Roma con la moglie Rina. Qui egli continuò a fare il maestro fino al 1973, vivendo appartato e tenendosi lontano dai salotti letterari.

Dopo la seconda guerra mondiale e la resistenza, costretto anche da necessità d'ordine economico, Caproni iniziò a collaborare con numerose testate come "L'Unità", "Mondo operaio", "L’Avanti!", "Italia socialista", "Il lavoro nuovo", "La fiera letteraria", etc., con articoli, racconti e traduzioni.

Molto importante e vivace fu, infatti, anche la sua attività di traduttore di prosa e di poesia, in particolar modo dal francese. Egli tradusse tra l'altro “Il tempo ritrovato” di Marcel Proust, “I fiori del male” di Charles Baudelaire, “Morte a credito” di Louis - Ferdinand Celine, “Bel Ami” di Guy de Maupassant, e poi Jean Genet e Guillaume Apollinaire.

Vinse diversi premi letterari fin dalla pubblicazione delle “Stanze della funicolare” (premio Viareggio), ma il vero successo gli arrise solo nel 1975, con “Il muro della terra” (premio Gatto e premio Jean Malrieu E'tranger, per il miglior libro tradotto in francese), e in seguito con “Il franco cacciatore”, che vinse i premi Montale e Feltrinelli.

Nel 1984 Giorgio Caproni ricevette la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia dall'Università di Urbino e nel 1985 la cittadinanza onoraria dal comune di Genova, luogo che influenzò profondamente il suo spirito e la sua produzione poetica.

Nel 1986 ottenne i premi Chianciano, Marradi Campana e Pasolini, per la raccolta “Il conte di Kevenhuller”.

Il poeta si spense a Roma il 22 gennaio 1990.

 


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